"Carceri o cimiteri?". "A
Poggioreale si muore". Sono alcuni dei manifesti funebri
incollati stanotte ai muri di Napoli dopo i suicidi avvenuti nel
carcere di Poggioreale. L'intento dei manifesti, spiegano
dall'Ex Opg Je So' Pazzo, un centro sociale, è di "denunciare
ciò che succede nel carcere napoletano e riportare
all'attenzione di tutti che, dall'inizio del 2024, sono già 9 i
suicidi nelle carceri italiane, di cui tre solo in quello di
Poggioreale".
Il centro sociale espone anche il manifesto "Andrea, Mahmud,
Luciano. Morti sotto la custodia dello Stato", sottolineando che
i suicidi sono "il simbolo di tutte le disfunzioni del sistema
carcerario: sovraffollamento, mancanza di personale e privazione
di ogni diritto e tutela per i detenuti che sono trattati
quotidianamente come bestie, piuttosto che come esseri umani".
Per quanto riguarda poi, nello specifico, il carcere di
Poggioreale, "ci sono solo due psichiatri a fronte dei 2.100
detenuti. Gli 'esperti' hanno visto le proprie ore di lavoro
dimezzate l'anno scorso, tutto ciò a fronte di un aumento
costante della popolazione detenuta con gravi problemi psichici.
E la risposta del governo a questa situazione, comune a molte
carceri d'Italia - aggiungono gli organizzatori dell'iniziativa
- è la creazione di nuovi reati e il totale menefreghismo. I
suicidi vengono considerati 'incidenti inevitabili', mentre
sappiamo che non sono incidenti. E' importante ridare ai
detenuti voce e dignità perchè di carcere si muore".
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