"Svendere Poste italiane e
privatizzarla significa avere meno sportelli sui territori,
generare lavoro povero e precario e inficiare la sicurezza sul
lavoro" così Giovanni Sgambati e Pasquale Nota, rispettivamente
segretari generali della UIL e della UIL Poste di Napoli e
Campania.
"Quello che si sta avviando con la vendita delle azioni di Poste
Italiane non servirà a ridurre il debito pubblico, come ci
dicono, ma solo a mettere in serie difficoltà cittadini e
lavoratori, continuano Sgambati e Nota. "Da sempre Poste
Italiane è un servizio importante per i cittadini sui
territori. La presenza di sportelli anche in luoghi remoti ed in
paesi di provincia significa effettuare un sevizio sociale di
grande importanza. Inoltre, a Poste Italiane sono stati affidati
i risparmi di milioni di italiani (35 milioni con esattezza) che
adesso finiscono in mano ai privati. Noi crediamo che questa sia
una scelta scellerata anche perché siamo di fronte ad un'azienda
che gode di ottima salute grazie alla operatività e alla
professionalità di centoventi mila tra lavoratrici e lavoratori
che hanno fatto grande Poste Italiane. Con queste decisioni si
continua a prediligere la logica del profitto a discapito dei
diritti e del benessere dei cittadini e dei lavoratori"
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