L'ex Convento cinquecentesco di
Sant'Anna a Capuana nel Borgo Sant'Antonio Abate, a Napoli,
4.000 mq con terrazze e una corte porticata, per anni occupato
abusivamente e vandalizzato, diventerà uno 'spazio sociale e
culturale' e le prime attività dedicate all'infanzia partiranno
già a settembre.
Avviati lavori di restauro e ristrutturazione da parte della
Fondazione Terzoluogo Ets che per 3 milioni di euro ha
acquistato nel 2023 lo storico edificio (nell'ambito del 'Piano
di valorizzazione e delle alienazioni immobiliari del Comune di
Napoli') è stato firmato con l'amministrazione il Protocollo
d'intesa che formalizza la collaborazione per l'attivazione di
servizi culturali, educativi e sociali rivolti a tutte le fasce
d'età. Previsti una biblioteca multimediale che farà parte del
Sistema bibliotecario cittadino, spazi dedicati a servizi per
l'infanzia, ai laboratori di creatività e formazione per
giovani, adulti e bambini, eventi culturali e interventi
artistici, alloggi ad uso sociale per studenti e volontari.
"Un'iniziativa che simboleggia il senso del lavoro sinergico
tra istituzioni pubbliche e soggetti privati e che si inserisce
nel quadro dell'orientamento dell'amministrazione, volto alla
valorizzazione del patrimonio immobiliare cittadino", spiega il
sindaco Gaetano Manfredi che ha parlato di "progetto unico a
Napoli". Per l'assessore alle Politiche Sociali Luca Fella
Trapanese "il progetto che si realizzerà contemplerà più azioni,
tutte fondamentali per la città di Napoli, una riqualificazione
di uno spazio, occasioni di socialità, sostegno del welfare
includendo nella multiforme offerta di attività bambini, giovani
ed anziani". Per l'assessore all'Istruzione e alla famiglia
Maura Striano il progetto "potrà essere una valida opportunità
anche per i giovani educatori". Fabio Rosciglione, consigliere
della Fondazione (che investirà in totale circa 8 milioni di
euro) sottolinea che "i lavori proseguiranno con diverse fasi di
apertura graduale fino al completamento nel 2027. Teniamo molto
alla collaborazione tra pubblico e privato che è infatti uno
degli elementi distintivi del nostro modello di intervento, a
Napoli come a Milano".
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