"Tutti noi lavoratori delle Terme
di Agnano non crediamo più alle mosse del Comune di Napoli, che
continua a rimandarci di settimana in settimana. Il venerdì
prima di Pasqua ci hanno assicurato che sarebbero arrivate
risposte dal mercoledì successivo, ma da allora niente". Lo
afferma all'ANSA uno dei dipendenti delle Terme di Agnano che
oggi hanno manifestato prima nella sede delle terme del Comune,
chiusa da molti mesi e da cui i lavoratori non prendono stipendi
da 18 mesi, e poi davanti a Palazzo San Giacomo.
La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori li ha
portati infatti in presidio all'ingresso delle Terme con il
supporto di altri Cobas e dei disoccupati organizzati. Un
presidio che, rafforzandosi numericamente, nei fatti ha
indirettamente rallentato il traffico di Agnano e gli ingressi
nella parte delle piscine private funzionanti. Dopo tre ore il
presidio si è spostato sotto il Comune di Napoli dove c'è stata
anche tensione nell'androne di Palazzo San Giacomo fino
all'incontro con l'assessore al lavoro Chiara Marciani e il
presidente del Consiglio Comunale Enza Amato.
"Oggi - spiega ancora uno dei lavoratori - ci chiedono di
aspettare mentre stanno fallendo le Terme di Agnano e noi
perderemo i soldi arretrati. Abbiamo anche chiesto
ricollocazioni in altre aziende comunali, per poter avere almeno
una prospettiva di lavorare. Ci avevano promesso che a fine
aprile saremmo andati a lavorare ma ancora non ci hanno dato
risposte". Giovedì è stata prevista una nuova manifestazione al
Comune di Napoli in concomitanza di una riunione dei capigruppo
del consiglio comunale sul tema.
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