Trasmettere ai giovani il senso di responsabilità nei confronti della loro vita ma anche di quella degli altri quando sono alla guida. E' questo lo spirito dell'iniziativa 'Sii saggio, guida sicuro', promossa dalla Regione Campania e attuata da Anci Campania in collaborazione con l'associazione Meridiani, il cui villaggio è stato allestito oggi in piazza Municipio a Napoli.
Il progetto, giunto alla decima edizione, nel corso dell'anno ha visto la realizzazione di 32 incontri formativi e divulgativi su tutto il territorio campano e sono stati oltre 8mila gli studenti degli istituti di primo e secondo grado, ma anche degli Atenei campani, che sono stati formati da personale delle forze dell'ordine, da vigili del fuoco, da esperti in materia di sicurezza stradale che sono stati coadiuvati da Alfonso Montella, presidente della Commissione tecnico-scientifica del progetto e docente di sicurezza stradale dell'Università Federico II di Napoli. Ma nel villaggio, il cui taglio del nastro è stato effettuato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, mentre in precedenza il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi aveva visitato gli stand, per i ragazzi c'è stata l'occasione di ascoltare le testimonianze di genitori che hanno perso i propri figli perché 'vittime della strada' ma anche di chi ha visto stravolgere la propria vita.
E' il caso di Gianni De Prisco che sette anni fa è stato travolto in strada a Nocera Inferiore ed oggi vive su una carrozzina. "Sono stato investito da un uomo che era ubriaco alla guida - ha raccontato - e sono paraplegico. In quello stesso incidente mio padre ha perso la vita, ma dopo tanta sofferenza ho trovato la forza di andare avanti e mi impegno in questo progetto e dico ai ragazzi che quando ti metti alla guida devi rispettare le regole, non devi bere e non devi prendere droghe".
Per tutta la giornata nel villaggio si svolgeranno attività di sensibilizzazione alla sicurezza stradale. Tra gli ospiti anche il rettore dell'Ateneo federiciano, Matteo Lorito, che ha ricordato come la Federico II abbia "una serie di attività di insegnamento che sono vicini all'educazione stradale che è una questione di responsabilità. Queste iniziative ci devono aiutare a vedere meno brutte notizie, ma soprattutto ci devono aiutare ad avere ragazzi che sentano di più il senso di responsabilità perché quando si è alla guida si è responsabili anche della vita degli altri".
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