Tra "parti mancanti" e "tagli
frutto di una selezione dell'organo inquirente", risultano
"incompleti" i video sulle violenze avvenute nel carcere di
Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 6 aprile 2020 che la
Procura ha fornito alle difese dei 105 imputati. A sostenerlo
sono alcuni legali, in particolare gli avvocati Giuseppe
Stellato e Edoardo Razzino, difensori, tra gli altri, dell'ex
comandante della Polizia Penitenziaria del carcere sammaritano
Gaetano Manganelli.
Gli avvocati hanno chiesto al collegio di Corte d'Assise
presieduto da Roberto Donatiello di dichiarare la nullità del
decreto che ha disposto il giudizio per tutta una serie di cause
che avrebbero provocato la lesione del diritto di difesa, e
quindi la nullità dell'intero procedimento.
La Corte si è riservata la decisione che verrà resa nota
nelle prossime udienze, forse già domani, lunedì 27 maggio.
Gli avvocati hanno chiesto ai giudici di rimettere gli atti
al pm affinchè ripeta tutta la procedura, a partire dalla
richiesta di rinvio a giudizio; si richiede inoltre di valutare
la questione di legittimità costituzionale delle norme del
codice di procedura penale nella parte in cui non prevedono la
nullità del decreto in caso di mancato deposito del pm di tutti
gli atti su cui si fonda la richiesta di rinvio a giudizio, e di
dichiarare l'inutilizzabilità dei video e in caso di rigetto di
tutte le richieste, di citare nuovamente tutti i quasi 80 teste
d'accusa sentito fino ad oggi.
Quella del materiale video incompleto è una questione che è
già stata sollevata durante l'udienza preliminare e all'inizio
del dibattimento (partito il 7 novembre 2022 e in corso all'aula
bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere). Venne però
respinta sia dal gup Pasquale D'Angelo, sia dal collegio di
Corte d'Assise, che rigettò la richiesta pur riconoscendo il
vulnus del diritto di difesa.
Anche in quella circostanza gli avvocati sollevarono questione
di legittimità costituzionale, ma la Corte, con ordinanza del
primo febbraio 2023, la respinse perché mancava la prova
dell'omesso deposito delle videoregistrazioni integrali.
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