Al via la prima di una serie di
iniziative culturali che vedono protagonisti la Fondazione Banco
Napoli con il Museo dell'Archivio Storico presieduto da Marcello
d'Aponte, e gli ordini professionali della città. Domani, 30
maggio, alle 12, nelle sale del museo a Palazzo Ricca, si terrà
la presentazione del protocollo d'intesa firmato con l'Ordine
degli avvocati di Napoli, presieduto da Carmine Foreste.
"La sottoscrizione di questa convenzione - spiega D'Aponte in
una nota - rappresenta un passaggio molto significativo
dell'apertura del museo alla città e alle più rilevanti attività
economiche di Napoli. Il museo vuole favorire l'ingresso del più
ampio numero di avvocati, anche in relazione alle specifiche
attività professionali svolte dall'Ordine, agevolando una
fruizione sempre più vasta dei luoghi storici. La vicinanza di
Castel Capuano e Museo dell'Archivio Storico del Banco Napoli,
consente lo sviluppo di importanti iniziative culturali. I due
luoghi infatti ricadono in un'area circoscritta e ben
identificabile del centro antico, e la loro vicinanza può
consentire lo sviluppo e la realizzazione di importanti
iniziative comuni". Il protocollo, si legge nel documento:
"vuole favorire l'accesso al museo, nel frattempo inserito nel
programma Memoria del Mondo UNESCO, anche per diffondere una
conoscenza sempre più estesa dell'importante documentazione ivi
custodita, che costituisce infatti uno dei più rilevanti archivi
di documentazione economica del Regno di Napoli tra il il 1573 e
i giorni nostri".
Il museo ha così concesso l'applicazione di una riduzione sul
costo dei biglietti di ingresso a tutti gli avvocati iscritti
all'Ordine di Napoli, nonché a tutti gli iscritti della Scuola
Forense che prenderanno parte alle sedute didattiche nella sede
di Napoli Castel Capuano. "Grazie alle causali di pagamento
contenute nelle fedi, il Fondo Apodissario costituisce un
archivio di straordinario interesse per la storia economica,
creditizia, politica, culturale e artistica, non solo del Regno
di Napoli, ma anche degli Stati europei e del mondo intero"
conclude la nota.
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