L'emergenza 'Mal secco' preoccupa
gli agricoltori della costiera amalfitana. Il fungo che colpisce
i limoni rischia di mettere in ginocchio l'economia del
territorio. Secondo una stima rivelata dal direttore provinciale
della Coldiretti, Vincenzo Tropiano, un terzo della superficie
investita a limone, tra Igp e non, è stata colpita dal
disseccamento delle piante. Ne risentono non solo gli
agricoltori, ma anche tutto l'indotto che coinvolge l'industria
dolciaria e i liquorifici industriali e artigianali. "Il Mal
secco non è certo un problema di oggi - spiega Tropiano - da
tempo stiamo provando a individuare soluzioni insieme alla
Regione per l'adozione di nuovi metodi e l'utilizzo di nuovi
strumenti per mitigare le fonti di infezione. Affiancheremo il
Consorzio di Tutela "Limone Costa d'Amalfi IGP" per elaborare
una strategia comune volta a contrastare questa emergenza
fitosanitaria che ha serie ripercussioni sull'economia del
territorio". "La diffusione del Mal secco sta raggiungendo
livelli preoccupanti e potrebbe avere conseguenze devastanti per
la nostra economia - fa eco Angelo Amato, presidente del
Consorzio di Tutela - è necessario agire tempestivamente e con
decisione. Abbiamo chiesto l'istituzione di un tavolo di
concertazione con gli enti preposti per mettere in campo tutte
le misure necessarie a contenere e debellare questo fungo. La
salvaguardia del Limone Costa d'Amalfi IGP è fondamentale non
solo per i nostri produttori, ma per tutta la comunità della
Costiera Amalfitana". Tra le misure suggerite dal Consorzio vi è
l'introduzione di pratiche agronomiche avanzate, l'utilizzo di
prodotti fitosanitari più efficaci e la promozione di campagne
di sensibilizzazione tra i coltivatori per il riconoscimento
precoce dei sintomi di questo fungo. Inoltre, il Consorzio
sottolinea "l'importanza di un adeguato supporto finanziario per
i produttori colpiti dall'emergenza, per garantire la continuità
della produzione e la sopravvivenza delle aziende agricole". Il
Mal secco affligge le colture della costiera amalfitana e
sorrentina da almeno mezzo secolo. Il fungo raggiunge le piante
trasportato dal vento. Attraverso le foglie penetra nel fusto e
provoca la morte dell'albero. Coldiretti e Consorzio di tutela
chiedono un piano di intervento che comprenda sia misure
immediate di contenimento della malattia, sia strategie a lungo
termine per la prevenzione e la ricerca di soluzioni
sostenibili.
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