Hanno risposto a tutte le domande
del Gip del Tribunale di Avellino, Giulio Argenio, due dei tre
imprenditori irpini indagati nell'inchiesta "Dolce Vita" per
corruzione insieme all'ex sindaco Gianluca Festa e
all'architetto Fabio Guerriero, entrambi agli arresti
domiciliari. Il terzo imprenditore coinvolto si è avvalso della
facoltà di non rispondere.
Accompagnati dai rispettivi difensori, nel corso
dell'interrogatorio di garanzia, i due imprenditori hanno
respinto tutti gli addebiti che vengono loro contestati dalla
Procura di Avellino. In particolare, hanno smentito di aver mai
ricevuto richieste di dazioni di denaro da parte di Guerriero
che a sua volta sarebbero state girate a Festa.
La loro difesa ha depositato anche memorie difensive nelle
quali viene tra l'altro sottolineata "la fumosità delle
intercettazioni", che, al momento, costituiscono l'unica fonte
di prova prodotta dagli inquirenti.
Le loro imprese si erano aggiudicate appalti per lavori di
riqualificazione edilizia nella frazione Bellizzi e quelli per
la riqualificazione della Porta est di Avellino.
Intanto è stata fissata il 23 luglio l'udienza davanti al
tribunale del Riesame per l'architetto Fabio Guerriero che come
Gianluca Festa aveva rinunciato a deporre nell'interrogatorio di
garanzia.
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