"Vi scrivo questo breve messaggio
mentre ho ancora impressi negli occhi i volti impauriti e
smarriti degli sfollati, gli sguardi disperati di chi ha perso
una persona cara, i corpi sofferenti dei bambini ricoverati al
Santobono. Un'altra tragedia e un nuovo dolore invade Scampia,
gettando nel lutto e nella disperazione diverse famiglie e
l'intera popolazione del quartiere". Lo scrive l'arcivescovo di
Napoli, don Mimmo Battaglia che chiede alla Chiesa napoletana
"di farsi ancor più vicina al dolore di questa gente,
ricordandola nella preghiera e mostrando concreta solidarietà
alle parrocchie di Scampia, le quali in questo momento più che
mai necessitano del sostegno e del conforto dell'intera comunità
diocesana".
"Mentre esprimo la mia gratitudine alle parrocchie, alla
Caritas diocesana, ai presbiteri e ai religiosi e a tutti coloro
che si stanno dando da fare per stare accanto a questi nostri
fratelli e sorelle attanagliati dal dolore e afferrati dalla
difficoltà, permettetemi di dire il mio grazie alle Istituzioni,
agli operatori del soccorso, ai volontari della Protezione
Civile, ai medici e agli infermieri che sul campo e negli
ospedali stanno dando il massimo per salvare i feriti", aggiunge
l'arcivescovo.
Per don Mimmo Battaglia "in questo momento è necessaria più
che mai la solidarietà e l'unità dell'intera comunità cittadina
affinché il dolore condiviso diventi un seme di speranza per un
reale cambiamento! Che questo tragico evento ci spinga ad
interrogarci ancora di più sulla necessità di sviluppare
ulteriormente percorsi di rinnovamento e di riscatto per il
quartiere di Scampia e per tutte le periferie della nostra
città. Nessuno è in sicurezza se le periferie e le loro
strutture non sono sicure!
Nessuno può dormire sereno nella sua abitazione se un solo
bambino rischia la vita per il semplice fatto di abitare in una
casa degradata di un edificio degradato! Nessuno può dirsi
esente dall'esigenza di solidarietà e lungimiranza che questo
ennesimo tragico evento impone".
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