/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il badante killer conferma gli omicidi al Gip

Il badante killer conferma gli omicidi al Gip

Il gip convalida il fermo in carcere per il rischio di reiterazione del reato

NAPOLI, 26 agosto 2024, 15:24

Redazione ANSA

ANSACheck
Il badante killer conferma gli omicidi al Gip - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il badante killer conferma gli omicidi al Gip - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ha ribadito di aver ucciso per compassione e pietà quattro anziani gravemente malati che assisteva come badante, ma non ha aggiunto ulteriori dettagli su questi episodi, né ha parlato di altri casi di morti provocate tra i circa trenta anziani accuditi in dieci anni, il 48enne Mario Eutizia, in carcere a Santa Maria Capua Vetere da giovedì 22 agosto con l'accusa di omicidio plurimo.

    Eutizia, malato e molto provato fisicamente, si è presentato oggi davanti al gip del tribunale, Alessandra Grammatica, per l'udienza di convalida del fermo.

    Gli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele, legali di Eutizia, sottoposto a fermo quattro giorni fa, hanno dovuto portare il loro assistito a braccio nell'aula del carcere dove si è svolta l'udienza.

   "Non ce la faccio fisicamente dottoressa", ha detto l'uomo, affetto da diabete e da altre patologie, ma ha garantito la massima disponibilità a continuare a collaborare: "se dovesse venirmi in mente qualche altro altro particolare lo rivelerò subito alla Procura", ha aggiunto. Il gip ha chiesto informazioni sull'attuale residenza di Eutizia, che da qualche mese, dopo aver chiuso a marzo l'esperienza di badante con il 96enne di Vibonati (la quarta vittima confessata), è senza fissa dimora. L'uomo si è separato da tempo dall'ex moglie, che vive a Napoli, e ha anche una figlia 25enne.

 La gip, Alessandra Grammatica, ha deciso che Eutizia resterà in carcere.

   Il gip non ha convalidato il fermo emesso dalla Procura il 22 agosto scorso, non ritenendo sussistente il pericolo di fuga - è stato infatti lo stesso Eutizia a consegnarsi ai carabinieri e a confessare i delitti - ma ha emesso un'ordinanza di custodia in carcere giudicando esistenti e attuali le esigenze cautelari, tra cui il pericolo di reiterazione dei reati: se libero, potrebbe colpire di nuovo.

   Eutizia ha infatti detto di aver confessato i delitti per liberarsi la coscienza, ma anche per "essere aiutato" a non continuare ad uccidere altri anziani. 

   Il gip di Santa Maria Capua Vetere si è poi dichiarata incompetente per ragioni territoriali - i quattro delitti sarebbero avvenuti a Latina (due, nel 2014) e poi a Casoria (dicembre 2023) e Vibonati (marzo 2024) - affermando la competenza del tribunale di Latina, cui saranno a questo punto inviati gli atti per il prosieguo delle indagini.

   I legali di Eutizia, Antonio Daniele e Gennaro Romano, valuteranno se ricorrere al Tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione del loro assistito, ma non accolgono negativamente la decisione del Gip di tenerlo in carcere.

   "Siamo soddisfatti di questo primo risultato - dicono - essendo venute meno le esigenze a giustificazione del fermo (pericolo di fuga, ndr). L'indagato, nonostante sia particolarmente provato dalle vicende narrate e dalla situazione invalidante di cui è portatore, si è affidato totalmente al lavoro degli inquirenti, di cui ha la massima fiducia. Sono fatti gravi che meritano i necessari e dovuti approfondimenti. È chiaro - concludono Daniele e Romano - che siamo ancora in una fase embrionale del procedimento e pertanto aspettiamo i tempi per i necessari esiti investigativi". 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza