"Crediamo fermamente
nell'importanza di offrire opportunità di riscatto e
reinserimento per coloro che hanno attraversato momenti
difficili nella loro vita. Il nostro obiettivo è fornire ai
giovani detenuti di Nisida una via per esprimere la propria
creatività, sviluppare competenze e sentirsi valorizzati
attraverso l'arte e la moda. Sono fermamente convinta che ogni
individuo abbia il potenziale per trasformare la propria vita e
contribuire positivamente alla società". Lo ha detto Mena
Marano, ceo del gruppo Arav nel corso della presentazione di
"Broken Hearth" il progetto innovativo di solidarietà e
riabilitazione sociale, che si è svolta nella sala conferenze
dell'Istituto Penitenziario Minorile di Nisida a Napoli.
L'iniziativa registra la collaborazione tra John Richmond (brand
del gruppo Arav) e le due realtà che operano all'interno
dell'Ipm: la Fondazione onlus "Il meglio di te" che con il
progetto Nisidarte gestisce e finanzia il laboratorio di metalli
con corsi formativi e l'esperienza di un'attività produttiva che
possa arricchire le conoscenze dei giovani detenuti in vista di
un ritorno alla libertà; e la Cooperativa sociale "Nesis" che
gestisce e finanzia le attività del laboratorio di ceramica
consentendo ai ragazzi di realizzare i manufatti firmati
'Nciarmato a Nisida. Entrambi i progetti sono finalizzati a
migliorare le condizioni economiche, sociali e formative di
tanti giovani che versano in uno stato di difficoltà.
"Da sempre l'equipe del nostro istituto penale - ha sottolineato
Gianluca Guida, direttore dell'Istituto Penitenziario Minorile
di Nisida - ha come finalità la valorizzazione della persona che
deve avvenire anche attraverso la possibilità di sviluppare le
proprie potenzialità, le proprie qualità, la propria personalità
nell'esercizio di una professione, che gli consenta di poter
contare su una remunerazione equa che gli consenta di condurre
una vita degna sul piano materiale e sociale. In particolare
abbiamo da tempo lavorato sulla attivazione di esperienze
lavorative che siano radicate nella storia del nostro
territorio; intendendo per storia l'incontro tra culture che si
trasformano incessantemente e che si presentano come prodotto di
«logiche meticce» più che di una stereotipata continuità con il
passato.
Tra l'altro in un Paese come l'Italia, famoso per i suoi
prodotti di qualità, e dove la disoccupazione giovanile è
altissima imparare a 'saper fare bene', non sembra una cattiva
idea. In questa logica - ha aggiunto - i progetti promossi dalla
Fondazione 'Il meglio di te' e dalla Cooperativa 'Nesis' sono
stati per noi occasione per lavorare su una 'invenzione' che
contaminando la tradizione napoletana artigianale rielaborata
attraverso un reinterpretazione del gusto tipicamente moderno
proprio dei nostri giovani ospiti, sviluppando una simbiosi che
si presenta vincente sotto il profilo del marketing produttivo.
Il lavoro artigiano è una delle matrici della cultura e
dell'economia italiana; se si tornasse a credere su di esso,
contaminando con i 'nuovi saperi' tecnologici e aprendolo alla
globalizzazione, siamo convinti che l'Italia si troverebbe tra
le mani un formidabile strumento di crescita e innovazione.
Infine, riteniamo che con coraggio l'azienda Richmond investendo
sui nostri ragazzi, testimonia la volontà un Paese del fare,
l'Italia, che sa bene che la sua più grande risorsa per il
futuro è proprio scommettere sui giovani sottraendoli alla
logica dell'appartenenza criminale per coinvolgerli
nell'appartenenza ad una società giusta e solidale".
Fulvia Russo, presidente della Fondazione "Il meglio di te
Onlus" e della Cooperativa Sociale "Nesis" ha giudicato
positivamente la nuova partnership: "Sono profondamente
lusingata per la partecipazione di un'azienda così importante,
quale John Richmond, ad un progetto sociale che aiuti, i giovani
detenuti, ad avere fiducia nel prosieguo delle loro attività. Mi
auguro - ha sostenuto - che questa collaborazione con le nostre
realtà perduri nel tempo e possa significare un valido esempio
per la nostra società".
Il progetto "Broken Heart", ideato da John Richmond, insieme al
team dei professionisti di Nisida, rappresenta un'espressione
metaforica che evoca l'idea di un cuore che si frantuma o si
spezza, simboleggiando la rottura dei legami emotivi e la
sensazione di vuoto interiore che provoca un profondo senso di
tristezza e sofferenza. L'obiettivo è quello di curare questa
ferita in vista di una riabilitazione e di un reinserimento in
società.
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