"Attraverso le best practice
lavoriamo per passare dalla rieducazione del condannato, mission
dell'amministrazione penitenziaria, alla risocializzazione per
arrivare alla riabilitazione partendo da un presupposto saldo: i
detenuti ritornano cittadini. Oggi qui piantiamo un chicco di
speranza". Così Giulia Russo, direttrice del carcere di
Secondigliano, in occasione della firma del protocollo d'intesa
con l'azienda Kimbo e la Diocesi di Napoli per la realizzazione
del progetto 'Un chicco di caffè' che coinvolgerà dieci detenuti
del carcere dell'area nord di Napoli. "Questo progetto si anima
su tre direttrici - ha evidenziato Russo - la formazione
professionale, la realizzazione di un laboratorio specifico che
inseriremo nel nostro polo di arti e mestieri che abbiamo qui
già da due anni e la lavorazione del terreno per la creazione di
un chicco di caffè tutto nostro".
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