Rendere sempre più efficiente il
modello di accoglienza e di recupero dei senza fissa dimora: è
l'obiettivo da raggiungere nella città di Napoli e di cui si è
discusso a Palazzo di Governo, in un incontro di aggiornamento,
presieduto dal Prefetto di Napoli Michele di Bari, sulla
questione dei senza fissa dimora presenti nel capoluogo
partenopeo. Al Tavolo rappresentanti del Comune, delle forze
dell'ordine, del mondo della Chiesa e del volontariato si sono
confrontati sulle iniziative da mettere in campo per alleviare i
disagi di chi soffre. "Napoli e la Città Metropolitana vivono
una stagione di solidarietà straordinaria. Una stagione che dà
la possibilità a tanti senza tetto di essere accuditi, accolti,
curati giorno e notte" ha detto ai cronisti il prefetto Michele
di Bari "C'è una grande e dinamica attività da parte
dell'associazionismo laico e religioso, da parte della chiesa
locale e del Comune, degli enti locali interessati. Da qui la
necessità di mettere a fattor comune tutte queste energie con la
capacità di individuare quali sono gli orizzonti che dobbiamo
darci. Innanzitutto, per esempio, un allargamento dei posti dei
dormitori: il Comune di Napoli sta facendo grandi sforzi perché
solo nell'ultimo periodo sono stati aumentati 225 posti. E poi,
creare una cabina di regia presso il Comune di Napoli,
presieduta dall'assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese,
perché possa, anche in quell'ambito, creare condizioni di
flessibilità ma anche di efficacia degli interventi che vengono
fatti ogni giorno. Un'attività precipua importante che viene
svolta dall'Asl e dal 118, e da qui un grande ringraziamento
alla Regione Campania, perché i senza tetto che spesso di notte
sono qui a Napoli, vengano accuditi immediatamente. Comprendere
bene qual è il limite invalicabile tra una risposta di carattere
sociale e una di carattere sanitario. Ecco, tutte queste
tematiche sono state poste all'attenzione del Tavolo e da qui
dobbiamo attivare una serie di iniziative per rendere sempre più
efficiente il modello di accoglienza, ma soprattutto il modello
di recupero di queste persone nel rispetto delle rispettive
libertà perché io credo che quando c'è una persona a terra che
vive uno stato di disagio, poiché nessuno deve restare indietro,
le istituzioni hanno l'obbligo di accompagnarla. Il tavolo di
oggi è servito soprattutto a questo".
A chi chiede della questione dei malati psichici e
tossicodipendenti, il prefetto risponde: "E' stata affrontata
anche questa grande emergenza perché quando io dicevo il
discrimine tra il sociale e il sanitario, intendevo anche e
soprattutto inserirmi nel discorso che riguarda i malati
psichici, così come i malati di Aids" ha spiegato il prefetto
"Qui abbiamo due comunità che sono un modello in Italia e in
Europa in cui davvero delle persone si spendono notte e giorno
con questa grande attività. Il Comune di Napoli, tra l'altro, è
in procinto di pubblicare, se non lo ha già fatto, un bando per
creare mini alloggi, da otto/dieci persone. Vi è questa
sensibilità che non può che essere apprezzata". (ANSA)
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