Primo giorno di libertà, dopo
cinque mesi trascorsi agli arresti domiciliari, per l'ex sindaco
di Avellino, Gianluca Festa, in seguito alla sentenza della
Corte di Cassazione che ha annullato, senza rinvio, le ordinanze
di custodia cautelare nei suoi confronti emesse dai Gip del
Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura, il 18 aprile
e il 10 luglio scorsi. 154 giorni trascorsi nella sua abitazione
di via Scandone, dalla quale, con il permesso dei giudici, è
uscito in sole due occasioni: per recarsi al seggio elettorale
nelle elezioni amministrative del giugno scorso e per
partecipare, come testimone, ad un matrimonio.
Di buon mattino, Festa è andato al bar del centro storico.
Numerosi gli attestati di affetto ricevuti dai cittadini che lo
hanno incrociato: "Da oggi, di nuovo insieme a voi", aveva
postato nella tarda serata di ieri sul suo profilo social subito
dopo aver ricevuto la notizia dell'accoglimento del ricorso
presentato dai suoi difensori. Con i giornalisti, Festa non è
entrato nel merito della vicenda giudiziaria, parleranno domani
mattina in conferenza stampa i suoi difensori, il penalista
Luigi Petrillo, e il cassazionista Dario Vannetiello. L'ex
sindaco, che per gli effetti dell'inchiesta "Dolce Vita" fu
costretto alle dimissioni e a non partecipare alla campagna
elettorale, che avrebbe poi visto la elezione a sindaco della
sua vice, Laura Nargi, non ha nascosto la "commozione per gli
attestati di affetto nei miei confronti": "Sono sempre stato
sereno ha poi aggiunto- certo che la giustizia finisca per
prevalere".
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