Il 23
settembre 1985 Giancarlo Siani, giovane cronista del quotidiano
'Il Mattino' veniva ucciso dalla camorra. Oggi, a distanza di 39
anni, nell'anniversario della morte, viene inaugurata 'Sala
della Mehari - Sala della Memoria' che comprende l'auto e i
ricordi del giornalista oltre ai volti delle vittime innocenti
di reati violenti uccise in Campania.
La Sala, precedentemente ospitata al Pan dal Comune di Napoli, è
in Villa Bruno a San Giorgio a Cremano (Napoli) ed è frutto di
un'intesa firmata a luglio dal Comune vesuviano rappresentato
dal sindaco, Giorgio Zinno, e dalla Fondazione Polis della
Regione Campania.
Il Comune di San Giorgio a Cremano ha fortemente voluto la
presenza della Sala nel suo territorio e la Regione Campania,
mediante Polis, ha accolto questo desiderio.
"Un'immagine fortissima che mi auguro rimanga impressa a tutti
quelli che oggi passano e passeranno qui" ha detto Paolo Siani,
fratello del giornalista ucciso prima del taglio del nastro
"Vedere questa macchina con quelle foto è la nostra risposta non
violenta alla violenza delle mafie. Raccontare le mafie dalla
parte degli sconfitti è l'unica cosa che dobbiamo fare. E lo
stiamo facendo da trentanove anni con sempre più forza perché se
ai ragazzi si fa vedere questo muro impressionante con trecento
foto di vittime innocenti non potranno mai scegliere di stare
dalla parte delle mafie. Mai". A partecipare alla realizzazione
della Sala, insieme alla Fondazione Pol.i.s. della Regione
Campania e al Comune di San Giorgio a Cremano, la famiglia Siani
che mediante la Fondazione Giancarlo Siani porta avanti la
memoria e l'impegno del giovane giornalista, il Coordinamento
campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità
e Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie. (ANSA)
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