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Unione Funzionari Giudiziari: "basta guerra tra poveri"

Unione Funzionari Giudiziari: "basta guerra tra poveri"

"Politiche di reclutamento e gestione generano conflittualità"

NAPOLI, 24 settembre 2024, 08:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"I reclami nei confronti dell'Amministrazione e della sua incoerente gestione delle politiche di reclutamento e gestione del personale si stiano riverberando in un'aperta conflittualità tra i profili, tra i quali dovrebbero esserci invece, per il buon andamento, unità d'intenti e collaborazione". E' quanto sottolinea l'Unione Funzionari Giudiziari Qualificati in una lettera inviata, tra gli altri, al ministro della Giustizia e alle organizzazioni sindacali di categoria.
    "Prosegue - viene evidenziato nella missiva - lo stato di agitazione del personale giudiziario che si è rapidamente organizzato, come mai prima d'ora, in diverse associazioni spontanee, una per ogni profilo, reclamando progressioni in carriera o opponendosi alla soppressione del profilo apicale di appartenenza. Il proliferare di movimenti spontanei dà già, di per sé, la misura della scarsa o comunque insufficiente attenzione delle organizzazioni sindacali alle questioni che stanno avvelenando il clima degli uffici. 'Divide et impera', osserva qualcuno, ma a vantaggio di chi?" Per l'associazione - costituita anche da funzionari giudiziari che, per lunga esperienza nel Dipartimento dell' Organizzazione Giudiziaria, è reduce da ataviche battaglie in tutte le sedi "la sola richiesta legittima alla quale si dovrebbe tutti aderire è: rispetto del contratto collettivo nazionale delle Amministrazioni centrali dello Stato, sia in termini di progressione di carriera che di progressione economica, auspicando e stimolando il sostegno delle organizzazioni sindacali affinché nelle sedi opportune tutelino le aspettative dei dipendenti amministrativi degli uffici giudiziari esortando l'Amministrazione ad agire con trasparenza e senza eccezioni, così ponendo fine, prima che degeneri ulteriormente, questa che viene definita, semplicisticamente ma in maniera tristemente efficace, una 'guerra tra poveri' che sta travolgendo gli uffici giudiziari".
   

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