Boss a 14 anni. E forse già nel mirino di un clan rivale. Potrebbe essere servito a salvargli la vita il provvedimento di fermo notificato dai Carabinieri e dalla Polizia a un ragazzino ritenuto elemento di spicco di un gruppo criminale emergente. L'adolescente è accusato dalla procura dei minorenni di Napoli di essere l'autore del tentato omicidio a colpi di pistola di un ventenne.
Reato "aggravato dal metodo mafioso". E non si esclude che, proprio a causa delle sue malefatte, fosse finito in cima alla lista dei cattivi stilata dal capo di un gruppo malavitoso con cui è in corso una faida. Sebbene minuto, tanto da sembrare addirittura più piccolo, il 14enne è descritto da chi indaga come spregiudicato, particolarmente feroce e, soprattutto, senza controllo. A tal punto da rendersi inviso anche all'interno del suo gruppo criminale, quello delle "case nuove", di recente formazione e capeggiato da un ragazzo di 26 anni. Si tratta di una banda di giovanissimi malavitosi, finita al centro di uno scontro interno alle fazioni che compongono il clan Contini, contrapposto alle famiglie dell'Arenaccia e del Buvero di Sant'Antonio Abate, capeggiate da un uomo di 54 anni da poco scarcerato.
La sua indole criminale sta tutta in un messaggio whatsapp assai minaccioso, inviato addirittura alla madre, colpevole, a suo dire, di avere aiutato le 'guardie' a trovarlo.
Tornando allo scorso 21 luglio, l'aspirante baby-boss è entrato in azione con un 16enne, nel frattempo arrestato per altri fatti. Su uno scooter risultato rubato ha sparato e ferito all'addome un giovane di 20 anni, in sella a un motociclo con un amico, forse al culmine dell'immancabile lite tra giovanissimi scoppiata nel weekend, forse per il solito sguardo di troppo.
Da quanto emerge, anche dal web, il boss rivale lo teneva nel mirino e forse per questo la madre, anche lei con dei precedenti, ha deciso di collaborare con la Questura. Al vaglio della Squadra Mobile ci sono tutta una serie di episodi, tra 'stese' e ferimenti, che potrebbero avere nel 14enne lo stesso comune denominatore.
Lo scorso 25 agosto scorso la donna aveva denunciato la scomparsa del figlio: ormai dall'inizio del mese non aveva sue notizie. Poi ha ricevuto dei messaggi con i quali il ragazzo le faceva sapere di essere in procinto di partire per Ibiza, forse con un documento falso. E proprio ad agosto, in un locale dell'isola, avrebbe accoltellato una persona. Ma anche su questo sono in corso accertamenti.
Il 14enne, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato rintracciato e bloccato proprio nell'abitazione del suo capo: con il suo complice 16enne ha immortalato la sua devozione alla famiglia con le iniziali "F.M." tatuate sulle mani.
Anche la vittima del tentato omicidio, ha fornito importanti indicazioni alla Squadra Mobile, esattamente un mese dopo l'agguato: agli investigatori ha detto di avere riconosciuto gli aggressori in una foto postata su Tik-Tok (poi rimossa). E, durante il riconoscimento fotografico, ha indicato senza alcuna esitazione il giovane che gli aveva sparato e il 16enne che era con lui.
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