"La figura dell'avvocato è
fondamentale per il funzionamento della giustizia; è strutturale
alla giurisdizione che poggia su tre gambe: accusa, difesa e
giudice. Senza una concreta equiparazione di tutte le funzioni,
il sistema rischierebbe di essere monco. La toga, che l'avvocato
indossa al pari del giudice, dà l'idea della funzione quasi
sacerdotale che viene esercitata. Il sistema funziona se siamo
in grado di renderlo efficiente". Lo ha detto il ministro della
Giustizia, Carlo Nordio intervenendo, in modalità video, al
congresso nazionale dell'Aiga (Associazione Italiana Giovani
Avvocati) che si è aperto oggi a Napoli.
"Finalmente e per la prima volta, colmeremo, entro il 2026,
quel vuoto di organico di magistrati che ci portiamo appresso da
decenni. Questo, unitamente agli investimenti sulla
digitalizzazione e alle migliaia di nuove figure professionali
già in servizio a supporto delle cancellerie, favorirà
certamente quel processo di riforma della giustizia che i
cittadini, attraverso il mandato elettorale, ci hanno chiesto di
realizzare. Un fondamentale contributo sarà dato
dall'intelligenza artificiale che, tuttavia, dobbiamo esserne
consapevoli, non potrà mai sostituirsi all'intelligenza
dell'uomo e alla sensibilità del giurista", ha ripreso il
ministro.
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