Sarà inaugurata sabato 5 ottobre
(ore 17) a Casa Turese Arte Contemporanea a Vitulano (Benevento)
'Stazioni di meraviglia', mostra personale di Stefano Di Stasio,
a cura di Lorenzo Canova; l'evento espositivo nel comune
sannita, che segue le personali dell'artista al MART di Rovereto
e nei mesi scorsi nelle Sale delle Arti della Venaria Reale
(Torino), presenta dieci dipinti inediti accompagnati da una
serie di disegni su carta. L'artista di origini campane (è nato
a Napoli nel 1948) torna ad esporre a Vitulano (fino al 22
dicembre) dopo la mostra Carta Canta del 2015, anche grazie ad
un legame con Tonino e Tommaso De Maria (rispettivamente
fondatore e direttore artistico della Galleria) cominciato dalla
fine degli anni Novanta in occasione della sua prima mostra
(1997) nel Centro Art's Events di Torrecuso, poi proseguito con
la sua seconda mostra del 2011, Notizie dall'altrove.
"Stefano Di Stasio, dalla fine degli anni Settanta ha scelto
la via della pittura d'immagine senza rinnegare le sue
precedenti esperienze concettuali e, soprattutto negli ultimi
anni, le sue ricerche giovanili nel campo dell'astrazione -
scrive Lorenzo Canova nel testo in catalogo 'La Terra delle
Apparizioni' - Queste componenti si saldano ad una
raffinatissima abilità nella composizione disegnativa e nella
realizzazione pittorica che permettono all'artista di costruire
i meccanismi complessi delle sue rappresentazioni, vere e
proprie 'messe in scena' che mostrano con chiarezza gli elementi
teatrali ed esaltano le molte suggestioni del suo lavoro. Di
Stasio è uno dei pittori di maggiore forza evocativa degli
ultimi decenni, autore di immagini di grande mistero che si
fondano spesso su elementi quasi banali della nostra realtà
quotidiana, sviluppando in questo senso un'ampia linea dell'arte
del Novecento che, con difformità e consonanze, potrebbe partire
dal Simbolismo e dalla Metafisica per toccare il Surrealismo, il
Realismo magico e molti altri autori difficilmente collocabili
in una precisa tendenza". Nelle opere di questa mostra
l'artista, spiega Canova, "si è confrontato con l'inafferrabile
mistero di Vitulano e della sua conca, che qui è alluso dalla
figura della Dormiente, la figura femminile coricata che sembra
rinchiusa nel massiccio del Taburno e che nei quadri
dell'artista (come Musica dormiente) ricorda il Polifemo di
Nicolas Poussin e il Prometeo di Arnold Böcklin, con i loro
corpi trasformati nelle cime di monti mediterranei. Non a caso,
dunque, la Dormiente è indicata dal gesto profetico di San Menna
nel Passo del santo del 2023, dove il bastone a forma di Tau
dell'eremita, patrono di Vitulano, accompagna la strada notturna
di un pellegrino contemporaneo, tagliando la notte e aprendo
verso le luci del tramonto su cui si staglia il profilo
femminile della montagna, luogo della solitudine, del deserto
interiore e delle profezie". Ma il Sannio è anche terra di altri
santi come San Pio da Pietrelcina o di sante come Flavia
Abbamondi, una donna di grande carisma, non canonizzata ma
riconosciuta e venerata come il cardine della spiritualità di
Vitulano durante il Novecento. "Nel quadro Dalla vita di Flavia,
Abbamondi si trasforma in una figura di santa mistica e
metafisica e il suo rosario sembra dialogare con la fioritura di
rose del bastone di San Menna" afferma Canova.
"Questa mostra - sostiene Tommaso De Maria - contribuisce a
valorizzare un percorso già avviato da tempo dalla Galleria
sulla pittura contemporanea, impreziosito dal contributo di un
grande artista italiano, che è riuscito nell'ambito di questo
progetto, ad introdurre tematiche e personaggi legati al
territorio Sannita all'interno del proprio percorso pittorico,
riuscendo a far convivere vissuti lontani nel tempo all'interno
della stessa favola. Casa Turese prosegue dunque, parallelamente
ai progetti futuri, anche una mission riservata alle giovani
generazioni del luogo in cui opera, configurandosi come uno
spazio di cultura e promozione nel campo delle arti visive. In
occasione del vernissage, presenteremo un progetto editoriale
documentativo delle opere esposte con una selezione di foto
ambientali dell'allestimento, accompagnate da un testo critico
del curatore Lorenzo Canova, professore associato di Storia
dell'Arte Contemporanea nell''Università degli Studi del
Molise".
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