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Case popolari gestite dal clan, 'adesso Napoli Est più libera'

Case popolari gestite dal clan, 'adesso Napoli Est più libera'

Per gli "sgraditi" 5mila euro, metà per quelli vicini a camorra

NAPOLI, 03 ottobre 2024, 11:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gestiva anche l'assegnazione delle case popolari di Napoli est, sostituendosi allo Stato, il clan De Micco-De Martino, a cui oggi la Polizia di Stato e la DDA di Napoli hanno assestato un duro colpo notificando una sessantina di arresti emessi dal gip su richiesta della Procura. Sono stati registrati pagamenti di 5mila euro per concedere l'alloggio a persone non gradite al clan e la metà per coloro che invece erano vicini al clan. E' quanto è stato reso noto oggi nel corso di una conferenza stampa a Napoli.
    Le famiglie De Micco e De Martino gestivano anche piazze di spaccio itineranti, con i pusher in sella a scooter. Una trentina quelle individuate e sgominate. Il contributo dei collaboratori è state determinante per fare luce su alcuni tentati omicidi.
    "Non c'è più il totale controllo del clan De Micco-De Martino nei quartieri di Napoli Est", ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri che, parlando con i giornalisti ha voluto sottolineare l'importanza di rendere noto l'operato della magistratura e delle forze dell'ordine per evidenziare la vicinanza dello Stato ai cittadini.
    "Siamo riusciti a dimostrare il livello di penetrazione del clan - ha aggiunto Gratteri - in un'ampia fetta della città, dove adesso i cittadini sono più liberi".
    "La gestione delle case popolari è un problema vecchio e annoso che riguarda tutte le citta, Napoli, Palermo, Catania ma anche Milano", ha detto ancora il procuratore di Napoli; fenomeno che rappresenta "una ostentazione del potere criminale.
    Intervenire è importante, è un segnale di liberà - ha aggiunto Gratteri - i mafiosi non possono controllare il territorio. Poi vedremo chi non si è occupato di gestire correttamente l'assegnazione delle case popolari, il coraggio non si vende al supermercato".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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