I progetti per la videosorveglianza
e quelli di carattere sociale presentati da 9 Comuni dell'area
metropolitana di Napoli - Acerra, Afragola, Casoria
Castellammare di Stabia, Ercolano, Marano di Napoli, Portici,
Pozzuoli e Torre del Greco - finanziati dal Fondo Unico
Giustizia del Ministero dell'Interno, per importi compresi tra i
68.000 e i 42.000 euro, per il potenziamento delle iniziative di
sicurezza urbana, sono stati discussi ed approvati dal Comitato
per l'Ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto oggi.
Presieduto dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, al
vertice hanno partecipato l'assessore alla legalità e Polizia
locale del Comune di Napoli, il questore, il comandante
provinciale di carabinieri, il comandante provinciale della
guardia di finanza, i comandanti della polizia metropolitana e
della polizia locale e il dirigente della zona telecomunicazioni
Campania e Molise della polizia di Stato. Diverse le tematiche
affrontate.
Il contributo riconosciuto potrà essere utilizzato per:
l'acquisto e l'installazione di sistemi di videosorveglianza
conformi alle caratteristiche prescritte dalle vigenti direttive
impartite dal Ministero dell'Interno; l'acquisto e
l'installazione di apparati tecnologici e di sistemi per il
potenziamento delle sale operative e per la loro
interconnessione; la messa in sicurezza e riqualificazione delle
aree degradate; la realizzazione, l'adeguamento, il
potenziamento e la messa a norma delle camere di sicurezza nella
disponibilità delle Polizie locali; la realizzazione e
l'adeguamento dei sistemi di foto segnalamento; la messa in
sicurezza degli immobili abbandonati o sgomberati; la
prevenzione del disagio giovanile, della dispersione scolastica
e della devianza minorile, con particolare riferimento al
bullismo e al cyberbullismo, alla violenza giovanile e al
fenomeno delle baby gang; la gestione dei minori stranieri non
accompagnati, dei soggetti senza fissa dimora e in condizione di
fragilità psicofisica nonché dei nuclei familiari in condizioni
di particolare vulnerabilità sociale; il monitoraggio nelle zone
a maggiore aggregazione giovanile per prevenire e contrastare il
fenomeno della cosiddetta mala movida; progetti di impegno
civico (c.d. civic engagement).
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