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"Meningite curata come vasculite", condanna per l'Asl

"Meningite curata come vasculite", condanna per l'Asl

A Caserta paziente 21enne subisce amputazione due dita

ROMA, 16 ottobre 2024, 10:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Affetta da meningite, viene curata per vasculite all'ospedale Moscati di Aversa e rischia la vita.
    Perde due dita e i tessuti degli arti inferiori e l'Asl di Caserta viene condannata a un risarcimento per danni fisici, morali, estetici e biologici. A rendere nota la vicenda, attraverso un comunicato è l'avvocato Luciano Palermo. "Sono stati i momenti più brutti della mia vita, - riferisce la paziente - sono arrivata all'ospedale Moscati di Aversa con febbre altissima, quasi a 40, dolori e mancamenti; avevo lividi sui gomiti sulle braccia ciò nonostante gli infermieri mi dicevano di non strillare e di aspettare". María Iavarone aveva la meningite, - viene spiegato nella nota - ma al Pronto soccorso di Aversa la trattarono per vasculite. Mi hanno dovuto amputare due dita e i tessuti delle gambe". La notte tra il 12 e il 13 febbraio del 2018 Maria, ventuno anni, napoletana, - si legge nel comunicato - venne lasciata in Pronto soccorso per ore. Dopo 5 ore finalmente vengono eseguite le analisi del sangue e i medici normanni si rendono conto di avere di fronte una severa infezione e "consigliarono a mio padre di trasportarmi in infettivologia all'ospedale di Caserta - continua Maria -, ma lui mi portò al Cardarelli dove capirono subito che avevo la meningite e mi trasferirono al Cotugno". Qui Maria Passò otto giorni in terapia intensiva tra la vita e la morte. "Mi hanno amputato il mignolo della mano sinistra il medio della mano destra, non ho più molti tessuti delle gambe.
    La mia vita è cambiata per sempre e io non sono e non sarò più la stessa". Per gli errori commessi all'ospedale Moscati di Aversa, l'avvocato Palermo ha chiesto e ottenuto la condanna dell'Asl di Di Caserta e il risarcimento danni per circa 80mila euro. "Una sentenza di cui eravamo certi - spiega l'avvocato Palermo -, il nostro team si avvale di medici di profilo universitario per studiare i casi da affrontare e la perizia dei nostri medici sul caso di Maria Iavarone è stata accolta in pieno dal tribunale di Napoli Nord che ha condannato l'Asl di Caserta". E infatti la seconda sezione civile del tribunale di Napoli Nord - presidente Dora Alessia Limongelli - ha accolto in toto il ricorso dell'avvocato Luciano Palermo. La sentenza è passata in giudicato in questi giorni.
   

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