Il 'miracolo' dell'intelligenza
artificiale in soccorso dei piedi: è ormai diventata realtà in
Campania una personalizzazione dell'intervento chirurgico per
correggere l'Alluce valgo con algoritmi che guidano il chirurgo
verso osteotomie (tagli dell'osso) estremamente precise per
eliminare la deformità. L'IA eccelle in fase di pianificazione
preoperatoria permettendo di simulare vari scenari chirurgici a
partire da modelli virtuali. Un cambiamento nel mondo della
chirurgia mininvasiva del piede volto a raggiungere un modello
di medicina sempre più personalizzata. Un gruppo di studio
coordinato dal team del prof. Fabio Zanchini, docente di
Ortopedia nella Università della Campania 'Luigi Vanvitelli' e
dal team del dottor Fabrizio Sergio, responsabile del reparto di
Chirurgia del piede della clinica Minerva di Santa Maria Capua
Vetere coadiuvati dal dottor Attilio Sgambato, responsabile del
reparto di Ortopedia della Clinica Athena di Piedimonte Matese,
nonché docenti nella rete formativa della Specializzazione di
Ortopedia dell'Università Vanvitelli, hanno studiato e messo a
punto l'applicazione dell'IA per il trattamento dell'Alluce
valgo e di altre patologie del piede, denominandola Tecnica
MISAIS (Minimally Invasive Surgery with AI Support). Forti di
un'esperienza, si sottolinea, "che li vede tra i pionieri della
tecnica percutanea e con un curriculum di più di diecimila
interventi eseguiti e spinti da un forte orientamento alla
ricerca - autori di numerosi studi sull'argomento pubblicati su
riviste internazionali e cofondatori della Società Italiana
Studio del Piede e della Caviglia - sono stati i primi ad
introdurre il supporto dell'IA nella chirurgia del piede,
riuscendo ad abbinare la loro esperienza alla tecnologia,
ottenendo migliori risultati per i pazienti e un nuovo livello
di medicina personalizzata".
La correzione dell'Alluce valgo, una delle più comuni
deformità del piede che colpisce fino al 23% degli adulti, sta
per subire, dunque, una trasformazione radicale grazie
all'integrazione dell'intelligenza artificiale con la chirurgia
mininvasiva percutanea. In passato, i chirurghi erano soliti
effettuare ampie incisioni per raggiungere l'articolazione e
correggere la
deformità che comportavano lunghi periodi di recupero. Oggi si
preferisce usare il bisturi il meno possibile. La tecnica
percutanea mininvasiva prevede l'utilizzazione di minuscoli fori
(dai 2 ai 5 mm) attraverso i quali viene eseguita la correzione,
evitando il trauma dei tessuti circostanti, garantendo carico
immediato senza bastoni ed un recupero rapido e con un dolore
post-operatorio notevolmente ridotto rispetto alle altre
tecniche. L'assenza dei mezzi di sintesi interni o esterni
(viti, fili o placche) e l'uso solo di tecniche di bendaggi
correttivi permette alle fratture di guarire secondo le
necessità del piede, favorendo una guarigione naturale e
personalizzata.
Durante l'operazione, il chirurgo 'vede' le ossa ed i
microstrumenti tramite un sistema di fluoroscopia intra-
operatoria. I gesti chirurgici sono analoghi a quelli della
tecnica percutanea mininvasiva tradizionale, nella quale però ci
si affidava esclusivamente all'esperienza del chirurgo. Oggi,
grazie al supporto dell'IA, il chirurgo viene guidato con
precisione millimetrica, velocità e pulizia nei gesti per la
correzione della deformità. Siamo di fronte alla
"personalizzazione dell'intervento". Non è più la tecnica
chirurgica ad essere applicata indistintamente ma l'algoritmo
scaturito dall'IA a guidare la tecnica in relazione alla
gravità, alla tipologia della deformità, alla struttura e
tipologia del piede ed alla qualità dell'osso.
Tuttavia, l'IA deve sempre incontrare l'esperienza del
chirurgo, si evidenzia da parte degli esperti. E' un supporto e
non può sostituire la capacità e l'esperienza del chirurgo. La
superspecializzazione è diventata essenziale. Il database dei
dottori Zanchini e Sergio contiene una percentuale molto ampia
di radiografie ed immagini con gravi deformazioni dell'avampiede
come per esempio sovrapposizione delle dita, grave pronazione e
dislocazione dei sesamoidi. Il database viene aggiornato
quotidianamente, fornendo all''algoritmo dell'IA un numero
sempre maggiore di dati, grazie ai quali essa a sua volta
fornisce ai chirurghi sempre migliori standard di trattamento.
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