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Sgambati-Vannini, male i tagli al personale della scuola

Sgambati-Vannini, male i tagli al personale della scuola

Da Uil e Uil Scuola bocciatura della legge di bilancio

NAPOLI, 26 ottobre 2024, 09:46

Redazione ANSA

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La Uil e la Uil Scuola Campania esprimono "forte preoccupazione per i tagli al personale scolastico previsti dalla nuova Legge di bilancio. Ridurre l'organico dell'autonomia di 5.660 docenti e di 2.174 ATA a livello nazionale rappresenta una grave minaccia per il sistema scolastico dell'intero Paese e di certo anche per quello della Campania. Sarà ancora più difficile garantire il diritto allo studio degli studenti della regione che già quest'anno è messo alla prova a causa del dimensionamento e delle sue conseguenze".
    Lo affermano in una nota congiunta Giovanni Sgambati , segretario generale Uil Campania , e Roberta Vannini , segretaria generale Uil Scuola Campania . «Sono tagli - proseguono - che colpiscono il cuore delle comunità educanti, compromettono il normale funzionamento delle istituzioni scolastiche e mettono a rischio l'intera struttura dell'offerta formativa, in particolare nelle aree interne e periferiche della Campania. In molti territori le scuole non sono solo luoghi di istruzione, ma autentici presidi di legalità, centri di aggregazione sociale per le intere famiglie e un simbolo tangibile della presenza dello Stato. Il taglio dei collaboratori scolastici rischierebbe di portare alla chiusura di molti plessi scolastici nelle zone più remote della regione, costringendo gli studenti a lunghe trasferte per raggiungere scuole più distanti. Questo non solo priverà le comunità locali del loro punto di riferimento educativo, ma avrà anche ripercussioni sul sistema dei trasporti pubblici e sulle infrastrutture stradali regionali, già in difficoltà. Il danno sarà duplice: da un lato la desertificazione scolastica, dall'altro un sovraccarico del sistema viario e dei trasporti».
    «La Uil Campania e la Uil Scuola Campania - proseguono i sindacalisti - sottolineano con forza che questi tagli vanno a compromettere il diritto fondamentale allo studio, negando agli studenti campani l'accesso a un'istruzione di qualità. La scuola deve rimanere un presidio sul territorio, capace di garantire non solo l'apprendimento, ma anche la sicurezza e la coesione sociale». «Chiediamo al Governo di rivedere queste decisioni, evitando che a pagare siano, come sempre, le fasce più vulnerabili della popolazione, e di riconoscere il ruolo centrale della scuola nella costruzione di un futuro più equo e solidale, concludono Sgambati e Vannini».
   

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