A 70 anni da quella notte, che tra
il 25 ed il 26 ottobre 1954 portò pioggia, fango, morte e
distruzione sul territorio vietrese, l'amministrazione comunale
guidata dal sindaco Giovanni De Simone ha voluto ricordare il
tragico evento, sempre vivo nella memoria di tutti i vietresi.
Ieri sera, nell'aula consiliare del Comune di Vietri sul Mare,
si è tenuto un incontro commemorativo per ricordare la funesta
alluvione che provocò nel salernitano 316 morti, di cui solo 100
a Vietri sul Mare.
Ad aprire la mente ai ricordi è stata la proiezione di un
estratto del documentario-inchiesta "Argini contro la paura",
realizzato per la Rai nel 1957 dal regista Ugo Gregoretti, con
le immagini della Vietri sventrata ed offesa dalla furia delle
acque e la dignità e la forza dei vietresi nel rialzarsi da
quella catastrofe che ha segnato per sempre la propria vita.
A seguire è stata la volta di un altro docu-video dal titolo "E
fu fango e mare", una produzione del Comune di Vietri sul Mare,
realizzata per l'occasione dall'ufficio stampa e comunicazione,
per la regia di Massimo Pinto (visionabile al link:
https://youtu.be/iahJCCqT8as?si=nTFTkON_d4KO86WB). Il racconto
di alcuni testimoni oculari di quella tragica sera che all'epoca
erano bambini, ragazzi ma qualcuno anche già adulto. Tutti uniti
dal filo rosso del ricordo che s'intreccia con le emozioni nel
rivivere quei tragici momenti.
Al termine della proiezione è stata la volta degli interventi
del sindaco di Vietri sul Mare Giovanni De Simone,
dell'assessore dalla cultura Daniele Benincasa, dell'assessore
all'ambiente Salvatore Pellegrino e del prof. Aniello Tesauro,
storico vietrese e profondo conoscitore dei fatti
dell'alluvione.
«Una tragedia che settanta anni fa ha trasformato completamente
la città di Vietri sul Mare ma ha trasformato anche la coscienza
di tanti cittadini facendo scomparire l'intera famiglia. - ha
dichiarato il sindaco di Vietri sul Mare Giovanni De Simone -
Come amministrazione comunale per il settantesimo anniversario
dell'alluvione abbiamo realizzato un video e, devo dire, davvero
molto commovente con quelli che sono ormai i superstiti, con i
ricordi di persone che hanno perso fratelli, figli o anche
genitori. È stata l'occasione per ridare vita alla memoria, è
importante ricordare per tenere sempre viva l'attenzione e fare
in modo che non accada più. I rischi ideologici sono sempre in
costante monitoraggio, soprattutto alla luce di quanto sta
accadendo con i cambiamenti climatici. Vietri è un esempio di
come gli eventi ideologici possono modificare anche il tessuto
economico. Settanta anni fa il nostro territorio, a causa
dell'alluvione, ha subito anche una completa trasformazione
economica. A Molina c'erano gli opifici dell'industria tessile e
del ferro: questi furono spazzati via. Nella frazione Marina,
siccome c'era il fondale molto alto, in quell'area c'era la
cantieristica che in una sola notte fu totalmente distrutta.
Quando c'è stata la ricostruzione, quelle attività non sono più
tornate e oggi viviamo di turismo».
L'alluvione che tra il 25 ed il 26 ottobre del 1954 colpì il
salernitano ma soprattutto la città di Salerno, Vietri sul Mare,
Cava de' Tirreni, Maiori, Minori e Tramonti provocò 316 morti,
di cui 100 solo a Vietri, ma anche tanta devastazione: 10.064
senza tetto, 320 edifici distrutti e 272 danneggiati, per un
valore complessivo di 45 miliardi di lire dell'epoca.
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