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Caso De Luca, per il Pd si complica la partita Campania

Caso De Luca, per il Pd si complica la partita Campania

Rischio di due candidati di area. Opposizione cavalca lo strappo

NAPOLI, 03 novembre 2024, 21:56

Redazione ANSA

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Manca ancora un anno alle elezioni regionali in Campania, a meno di eventuali rinvii alla primavera successiva, ma il caso De Luca scuote la politica campana, possibile preludio a un vero e proprio terremoto nel centro sinistra. Il via libera in commissione alla legge sul terzo mandato che sarà recepito nel corso del Consiglio regionale in programma martedì prossimo, ha sancito ufficialmente e contemporaneamente il via libera alla ricandidatura di De Luca per il terzo mandato e una profonda spaccatura tra il Pd nazionale e quello regionale.
    Che il Pd voglia o no, De Luca sarà in campo. In Campania, alla fine, i dem dovranno scegliere tra la fedeltà al partito e quella al governatore cui alcuni di loro devono anche l'elezione. Che faranno se alla fine De Luca decidesse di scendere in campo con una coalizione senza simboli, traversale? La Schlein - si apprende - manterrà il netto no espresso contro il terzo mandato.
    Nel caso di una autocandidatura di De Luca è evidente che si complicherebbe comunque la corsa di un rappresentante del centrosinistra, area nella quale pescherebbe pure il governatore uscente. E questo finirebbe inevitabilmente per favorire un rappresentante del centrodestra, Martusciello, Cirielli o altri.
    Nel campo del centrosinistra tra i nomi che si fanno ci sono quelli dell'attuale sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, uno dei primi amministratori pubblici ad essere eletto come proposta del campo largo. Ci sarebbe, sempre se il candidato fosse espressione di un accordo Pd-M5S, l'ipotesi di Roberto Fico. Ma l'ex presidente della Camera potrebbe essere della partita solo se nel Movimento 5 Stelle passasse la linea del superamento del vincolo dei due mandati. Tra i consiglieri di maggioranza che hanno detto sì al terzo mandato oggi si è fatta sentire Maria Luigi Iodice, del gruppo 'Partito Socialista Italiano, Campania Libera, Noi di Centro, Noi Campani' per la quale "quella di ieri "è stata una giornata lunga ma importante e produttiva".
    Spettatrice interessata, pronta ad approfittare dello strappo è l'opposizione di centrodestra. Manca ancora l'intesa su un candidato unitario ed anche sulle modalità attraverso le quali si arriverà alla sua scelta. Uno dei possibili aspiranti alla successione di De Luca, Fulvio Martusciello, eurodeputato e coordinatore regionale di Forza Italia sottolinea: "lo scenario sembra si vada delineando. Il presidente uscente sarà il terzo polo, e quella fine farà. Quando i consiglieri capiranno che candidandosi con lui non verranno eletti - aggiunge Martusciello - ci sarà il fuggi fuggi". Il sottosegretario Tullio Ferrante, deputato Fi, evidenzia che "per decenni hanno accusato il centrodestra di leggi ad personam. Oggi il PD campano recepisce, con singolare ritardo di 20 anni, una legge nazionale del 2004 per consentire il terzo mandato al Presidente De Luca. Elly Schlein confermi che neanche stavolta ti hanno vista arrivare?".
    Mentre il senatore Antonio Iannone, commissario Fdi in Campania, sostiene:"siamo ai saldi di fine stagione per la Regione. De Luca si fa approvare un terzo mandato che è il terzo mondo delle Istituzioni". "La questione ci mostra un PD bifronte - chiosa il capogruppo alla Camera, Tommaso Foti -: mentre i suoi parlamentari hanno votato contro il terzo mandato, i Consiglieri regionali della Campania votano a favore. Dobbiamo dunque ritenere che esiste un Pd a Roma e un Pd a Napoli?".
   

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