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Banda del buco, picchiata per farle aprire una cassaforte

Banda del buco, picchiata per farle aprire una cassaforte

Sotto terra per un chilometro e mezzo per raggiungere obiettivo

NAPOLI, 05 novembre 2024, 11:29

Redazione ANSA

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Si trova davanti uno dei tre banditi imbacuccati appena usciti dal sottosuolo, ma avendolo scambiato per un collega lo prende anche in giro. Poi però ne sbuca un altro (nel negozio sono solo due i dipendenti presenti) e capisce che si tratta di una rapina. Alla fine verrà pure picchiata, perchè i malviventi vogliono che apra la seconda cassaforte di cui però non ha le chiavi, mentre il ragazzo che era con lei è chiuso in bagno. Ci sono anche immagini forti nei video del sistema di videosorveglianza del fast food preso di mira dalla banda del buco sgominata oggi dai carabinieri di Napoli con sei arresti disposti su richiesta dei magistrati della VII sezione (procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli) della Procura di Napoli.
    Il capo è una vecchia e inafferrabile conoscenza dei carabinieri: si tratta di Mario Mazza, 59 anni, detto "o' zio", già finito nelle maglie della giustizia da cui è riuscito anche a districarsi. Mazza sarebbe l'uomo coinvolto qualche anno fa (agosto 2022) in un arresto scattato a Roma dopo la scoperta del crollo di un tunnel nel quale una persona (ritenuta uno dei componenti della banda) rimase incastrato: questa persona venne estratta dopo ore e ore di lavoro, dai vigili del fuoco; l'obiettivo dei criminali, secondo gli inquirenti, era mettere a segno un colpo in un vicino istituto di credito. Mazza venne bloccato dai carabinieri mentre era in auto vicino al luogo del cedimento: alle forze dell'ordine che gli chiesero conto riferì di essersi avvicinato per salvare una persona rimasta incastrata e di essersi poi allontanato in auto perché aveva dei precedenti.
    Insieme con Mazza (ritenuto capo e promotore della banda) i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno anche arrestato Gennaro Aiello, 38 anni; Vincenzo Barnangelo, 46 anni, detto "o' chiatto"; Ciro Fresa, 59 anni; Raffaele Gambardella, 57 anni e Francesco Trencia, 62 anni, detto "zio Franck", ma le indagini hanno riguardato anche altre tre persone.
    Secondo quanto emerso dagli accertamenti dei militari, in occasione del colpo al fast food di piazza Carità (angolo via Toledo) la banda ha percorso quasi un chilometro e mezzo sotto terra, utilizzando tunnel preesistenti e scavandone anche altri: l'ingresso è stato localizzato nei pressi di una pizzeria (il cui titolare era già stato sottoposto a fermo qualche tempo fa) che si trova nelle vicinanze del varco Pisacane del Porto di Napoli.
   

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