Gli assistenti giudiziari, riuniti
a livello nazionale in un Comitato che ne rappresenta circa
8mila, tornano a far sentire la propria voce ribadendo la
richiesta di essere accorpati alla figura del cancelliere e di
passare in terza area, in cui sono inquadrati attualmente i
funzionari e idirettori di cancelleria. Ed è probabile che nei
prossimi giorni parta uno stato di agitazione permanente della
categoria, che si interromperà solo "quando verrà riconosciuto
il diritto alla carriera".
Da tempo gli assistenti giudiziari lamentano infatti di
sentirsi "mortificati dall'assenza di una prospettiva di
crescita professionale". E in una nota, il "Comitato assistenti
giudiziari - Uniti si vince" presieduto da Maria Feola, in
servizio al tribunale di Santa MariaCapua Vetere (Caserta),
spiega che "in questi giorni si sono susseguiti i comunicati
delle organizzazione sindacali sulla firma del contratto
collettivo e all'improvviso abbiamo scoperto che gli Assistenti
Giudiziari di questo Ministero sono divenuti invisibili. In
nessuna nota dei sindacati di categoria, infatti, si fa menzione
degli Assistenti Giudiziari. Il Comitato, in rappresentanza di
una categoria professionale a lungo maltrattata, vuole ribadire
a gran voce il 'diritto alla carriera', che "sarebbe il giusto e
meritato riconoscimento per una professionalità maturata nel
corso degli anni, in cui abbiamo assistito alla pubblicazione di
bandi di concorso, per qualifiche superiori aquella di
Assistente Giudiziario, senza la prevista riserva dei
posti,garantita negli altri ministeri e più in generale nella
P.A". Il Comitato richiede quindi un intervento straordinario
del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di tutto il
Governo "perché, come è nei loro poteri, impediscano l'ennesima
e definitiva ingiustizia ai danni diquesta categoria di
lavoratori", e lancia quindi un appello per vedere riconosciuto
un diritto, "sin qui negato, evidentemente anche per colpa di
chi oggi ci ignora, ma che magari cambierebbe atteggiamento
dinanzi ad ottomila tessere". E aggiunge di non "voler fare la
guerra a nessuna delle altre professionalità di questo
Ministero, ma rivendica, tuttavia, il diritto alla progressione
professionale e ambisce legittimamente al passaggio in Terza
Area". E anche l'altro punto richiesto, l'unificazione con i
profili di cancelliere esperto, "è solo un punto di partenza,
alla luce dell'espletamento delle medesime attività sin dal
2010". Il Comitato denuncia che tra i sindacati di categoria
"non c'è unità di intenti", e "risulta sconcertante leggere
bozze di proposte sindacali in cui gli AssistentiGiudiziari
vengono collocati allo stesso tempo in Seconda e Terza Area, una
provocazione che lascia emergere la poca considerazione di
taluni sindacati nei confronti degli assistenti giudiziari. Ai
sindacati si chiede dunque di portare avanti il punto nodale
della vertenza, cioè l'ampliamento della Terza Area. Solo così,
con il passaggio all'area superiore, sarà possibile permettere a
tutti gli Assistenti Giudiziari di vedere legittimamente
soddisfatto il diritto alla carriera".
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