"Basta un attimo, una piccola
disattenzione, per trasformare un momento di gioia in tragedia":
è perentorio il luogotenente Gaetano Savarese, artificiere
dell'Arma dei carabinieri da 31 anni, quando parla dei rischi
connessi all'uso dei fuochi d'artificio, soprattutto di quelli
prodotti illegalmente. Botti illegali che, a Ercolano, in
provincia di Napoli, hanno ucciso ieri tre giovani, un
diciottenne e due gemelle di 26 anni. Stamani Savarese era lì,
sul luogo del disastro.
"In un ambiente come quello - dice l'artificiere - nel quale
la polvere da sparo, sottilissima, aleggia nell'aria, anche un
cellulare che si surriscalda può innescare la deflagrazione. Chi
maneggiava la polvere da sparo era sicuramente inesperto:
esistono delle norme da rispettare rigorosamente altrimenti la
vita propria e quelli degli altri è a rischio, e lì sicuramente
quelle regole non erano rispettate".
Il luogotenente dei carabinieri ogni anno si reca nelle
scuole per spiegare ai giovani i rischi legati all'uso dei
botti: "Il nostro consiglio - dice, parlando "come fa un padre
con i figli" - è evitare di comprare fuochi che non hanno un
percorso regolare. In negozio il prodotto è tracciato e sicuro
mentre quello preso sulle bancarelle non lo è assolutamente.
Questi ambulanti sono persone senza scrupoli a cui non importa
nulla della vita dei ragazzini, vittime predestinate, pensano
solo a fare soldi. Immettono sul mercato illegale vere e proprie
bombe tenendole alle intemperie e esponendole all'umidità,
facendo in modo che diventino ancora più pericolose". "E'
proprio per questo motivo - ricorda il carabiniere - che i botti
inesplosi non devono essere mai raccolti. La maggior parte delle
vittime hanno 10-12 anni: perdono occhi, dita e mani
all'indomani dei festeggiamenti, proprio raccogliendo i petardi
inesplosi".
L'ultimo appello il luogotenente Savarese lo rivolge a chi sa
e non parla, come pare sia avvenuto proprio in occasione della
tragedia di Ercolano: "Denunciare significa amare la vita e
impedire a chi costruisce artifici pirotecnici non convenzionali
tra le mura di casa, mettendo in pericolo se stesso e tutti gli
altri inquilini".
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