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Opera di Nello Petrucci racconta la resilienza dei diritti umani

Opera di Nello Petrucci racconta la resilienza dei diritti umani

The Weight of Freedom presentata dall'artista a Dak'Art Off 2024

NAPOLI, 19 novembre 2024, 15:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Donne che portano pesi sulla testa e una donna che si è spogliata. Le prime sono donne "libere", che però portano il peso delle aspettative sociali mentre, accanto a loro, c'è una donna che si spoglia del "peso" dei vestiti in segno di protesta contro la mancanza di libertà. Due immagini emblematiche, due gesti apparentemente contraddittori, si rivelano invece due facce della stessa medaglia nell'opera The Weight of Freedom ("Il peso della libertà", murale con tecnica half-tone) con cui l'artista di Pompei Nello Petrucci partecipa fino all'8 dicembre, con una delegazione di artisti italiani, a Dak'Art Off 2024, evento collaterale della Biennale di Dakart (Senegal). L'Italia, informa una nota, è rappresentata con una mostra collettiva dal titolo "Art et Droit: le rytme de l'Humanité" sul rapporto tra diritto e arte, come mezzo di comunicazione ed espressione di precetti e buone pratiche, organizzata dalla Fondazione Donà Dalle Rose, in collaborazione con la Fondazione Léopold Sédar Senghor, che ospita la mostra.
    Petrucci, si evidenzia, "ancora una volta prende spunto dall'attualità per raccontare con il linguaggio dell'arte le contraddizioni del nostro tempo. In The Weight of Freedom, la figura solitaria della giovane donna che si spoglia degli abiti per protestare contro le imposizioni di un regime ha le sembianze della studentessa universitaria iraniana Ahoo Daryaei.
    La sua vicenda ha recentemente fatto il giro del mondo, dopo essere stata fermata per aver protestato all'università contro l'obbligo di indossare l'hijab". Nell'opera è ritratta al culmine dell'atto di ribellione. "Togliersi i vestiti - si sostiene - non è solo un gesto di protesta, ma un modo per liberarsi simbolicamente del peso della sottomissione e delle norme che imprigionano. Qui la libertà viene cercata attraverso la vulnerabilità, mettendo a nudo la condizione umana e gridando il proprio dissenso con un atto estremo. La nudità, benché parziale, lontana dall'essere esibizionismo, diventa una forma di disarmo e sfida, un modo per affermare che la dignità e i diritti non possono essere coperti o soffocati".
    Nell'altro lato di The Weight of Freedom, le donne di colore che avanzano portando pesi sulla testa (grandi giare forse contenenti acqua) simboleggiano "la resistenza quotidiana, la capacità di sostenere il peso delle aspettative sociali, dei ruoli imposti e delle oppressioni invisibili. Esse rappresentano un gruppo unito, una comunità che condivide la stessa condizione e che trova forza nel collettivo. Questo gesto di avanzare, pur gravato da un fardello, rappresenta la perseveranza e la determinazione di chi lotta senza abbandonare il proprio cammino, pur in silenzio".
    La combinazione di questi due elementi "crea un dialogo potente e significativo: le donne che portano pesi sono simbolo di sopravvivenza e forza collettiva, mentre la donna che si spoglia è il simbolo dell'atto individuale di rottura, la rivendicazione di una libertà più autentica e personale" si mette in evidenza.
    "Il potere dell'arte - spiega Petrucci - sta proprio qui, nella capacità di mettere in discussione il presente e di stimolare una riflessione profonda su temi come la dignità umana e la libertà. Dobbiamo ringraziare le persone che mettono a repentaglio la loro vita per protestare. È doveroso da parte nostra dimostrare loro la nostra riconoscenza".
   

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