Venerdì prossimo, alle 11, il
Giardino Torre del Real Bosco di Capodimonte di Napoli,
all'interno della riserva di caccia voluta da Carlo di Borbone,
celebra la Festa dell'Albero con la messa a dimora di tre nuovi
esemplari di nespolo giapponese appartenenti alla famiglia delle
Eriobotrya japonica.
"Lo scopo - afferma Nunzia Petrecca, amministratrice delegata
Delizie Reali scarl, società vincitrice nel 2018 del bando di
gara europeo indetto dall'allora Mibact che ha consentito,
attraverso un partenariato pubblico e privato, il recupero e il
restauro del Giardino Torre e la sua gestione per vent'anni - è
di ricostruire l'antico filare di nespoli nell'ex Fruttiera
Reale dei Borbone, ultima testimonianza della vocazione
produttiva che caratterizzava la tenuta reale di Capodimonte. Il
Giardino Torre è un prezioso scrigno di biodiversità ed è
emozionante vederlo tornare, giorno dopo giorno, al suo
originario splendore di tenuta agricola e storico vivaio dove le
'antiche cultivar' e gli alberi monumentali convivono con alberi
giovani, simbolo di vita e rinascita, come i tre nespoli che
andremo a piantare".
Il Nespolo del Giappone è una specie sempreverde
caratterizzata da grandi foglie rugose e fiori dal colore
giallo-crema molto profumati che si dischiudono in autunno ed i
cui frutti, di forma ovoidale, presentano una polpa agro-dolce
particolarmente rinfrescante e profumata al palato.
I tre nespoli andranno non solo a ricostruire l'antico filare
borbonico ma amplieranno anche l'inestimabile patrimonio
storico-botanico della Fruttiera del Giardino Torre riaperta nel
luglio 2023 dopo un lungo lavoro di recupero botanico: oggi
questo spazio si presenta come un impianto organizzato in filari
di diverse specie frutticole tra le quali spiccano aranci,
mandarini, chinotti, bergamotti, pompelmi e limoni che insieme
compongono l'Agrumeto Storico del sito, nell'elenco degli Alberi
Monumentali d'Italia dal 2021. A questi vanno ad aggiungersi
alberi da frutto come peri, peschi, albicocchi, susine e ciliegi
e ancora frutti esotici particolarmente cari ai Borbone tra i
quali ribes, ananas e lamponi. In ultimo, al centro della
fruttiera, si erge la maestosa Canfora (Cinnammonum camphora
arrivata dalla Cina intorno al 1825), preziosa per le dimensioni
e il valore storico nonché una delle canfore più grandi
d'Italia, anch'essa nella lista degli alberi monumentali.
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