"E' forte il pericolo che molte
piccole e medie imprese possano finire nell'economia illegale
essendo preda dell'usura; noi siamo i confidi, siamo il mezzo
per combatterla, abbiamo fondi e strumenti messi a disposizione
dallo Stato e siamo pronti ad aiutare le aziende in difficoltà,
ma è necessario utilizzare i fondi esistenti della legge 108/96
- che va verso una modifica per renderla più snella - e
diffondere la comunicazione sempre più fra gli imprenditori".
Così Angelo Bruscino, presidente Confidi PMI Campania, aprendo i
lavori del convegno nazionale 'Legge 108/96-Il fondo di garanzia
per agevolare l'accesso al credito alle pmi e prevenire il
fenomeno dell'usura", svoltosi nella Sala Grande delle Gallerie
d'Italia a Napoli nell'ambito delle iniziative sull'Educazione
Finanziaria e in collaborazione con l'Abi regionale.
"Abbiano organizzato le assise nazionali per mettere a
sistema le varie energie del Paese e il sistema dei Confidi - ha
aggiunto Bruscino - rappresentiamo un asset strategico e siamo
un ponte tra le aziende e l'approvvigionamento di credito. Oggi
abbiano bisogno di raccontare con forza a tutte le imprese che
sono in difficoltà che esistono strumenti per superare i
problemi".
E cambiamenti normativi sono in arrivo. Silvio d'Amico,
dirigente Uffico II, Direzione Generale V, Dipartimento del
Tesoro-MEF, ha affermato, infatti, che nel "nel disegno di legge
di bilancio è prevista la revisione del fondo antiusura,
strumento valido e attuale ma che ha bisogno di un 'tagliando'
considerate i cambiamenti delle regole del mondo bancario e
finanziario". La riforma dovrebbe essere approvata entro la fine
dell'anno; "Rimettiamo in campo il mondo dei confidi chie è un
asset importante del sistema. L'articolo 15 della legge 108/96
viene modificato nel senso che viene data la garanzia dello
Stato sui finanziamenti dei Confidi; quindi le banche non
dovranno accantonare patrimonio a fronte di finanziamenti per le
imprese a rischio".
Il fondo di prevenzione contro l'usura della legge 108 ha
consentito finora di garantire finanziamenti per un importo
complessivo di oltre due miliardi di euro, è stato sottolineato
nell'incontro. Sul territorio nazionale sono attivi 112 confidi
che gestiscono le risorse economiche. I contributi attualmente
disponibili ammontano a 475 milioni. Tredici sono i confidi
autorizzati che dalla fine del 2021 hanno effettuato 259
operazioni di 'credito diretto'.
Nel convegno - moderato dal giornalista Giuseppe De Filippi -
sono interventi rappresentanti delle istituzioni, del mondo
bancario e di quello delle professioni (fra cui Eraldo Turi e
Ottavio Lucarelli, rispettivamente presidente dell'Ordine dei
Dottori commercialisti di Napoli e dell'Ordine dei Giornalisti
della Campania) e del sistema camerale, oltre al presidente di
Assoconfidi Gianmarco Dotta. Quest'ultimo ha evidenziato: "I
confidi possano essere utilissimi per utilizzare i fondi. Essi
utilissimi per aiutare quegli imprenditori che purtroppo si
trovano in una situazione di difficoltà che le banche non
riescono a capire e che in quel momento scelgono strade che non
vanno bene., Siamo qui per aiutarli. Il cambio della legge
sull'usura servirà tantissimo".
Sull'importanza dell'educazione finanziaria ha insistito
l'assessore comunale Chiara Marciani mentre Andrea Prete,
presidente di Unioncamere, ha sottolineato la necessità di
puntare "sulla prevenzione del fenomeno". "Il sistema camerale
svolge la sua parte e i confidi sono uno strumento fondamentale
- ha aggiunto Prete - Occorre stimolare il tema dell'educazione
finanziaria; come sistema camerale siamo attori nella
composizione negoziata della crisi d'impresa, nuovo strumento
che la legge ha varato".
Giuseppe Nargi, presidente della Commissione Regionale
dell'ABI, ha detto: "Occorre che attori, strumenti e processi
siano più conosciuti. C'è la disponibilità di fondi, rivolgersi
ai confidi è fondamentale. Le banche da sempre svolgono un ruolo
decisivo perché il tessuto economico sano e legale possa
proliferare. Poi c'è un'area grigia, che è quella del
sovraindebitamento, che va gestita prima che possa sfociare in
una situazione non più rimediabile".
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