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Medico assolto dall'accusa di aver favorito boss

Medico assolto dall'accusa di aver favorito boss

Rinunciò a prescrizione per dimostrare la sua totale innocenza

NAPOLI, 22 novembre 2024, 19:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La quinta sezione della Corte di Appello di Napoli ha assolto "perché il fatto non sussiste" Adolfo Ferraro, psichiatra ed ex direttore dell'Ospedale Psichiatrico giudiziario di Aversa (Caserta) nei confronti del quale era stato ipotizzato il reato di favoreggiamento personale nei confronti di una persona ritenuta dagli inquirenti elemento di spicco di un clan di Torre Annunziata (Napoli).
    In primo grado, il Tribunale di Torre Annunziata aveva dichiarato il reato prescritto, ritenendo però non dimostrata l'estraneità ai fatti dello psichiatra. Ferraro ha quindi impugnato la sentenza e rinunciato alla prescrizione per poter ottenere una decisione che lo scagionasse nel merito: oggi l'assoluzione con formula piena.
    "Siamo veramente contenti per la decisione della Corte di Appello - dicono gli avvocati Domenico Ciruzzi e Valerio Esposito, difensori di Ferraro - che pone fine a una vera odissea giudiziaria durata ben 15 anni. Un tempo infinito, in particolare se si considera che già il Tribunale del Riesame, la Corte di Cassazione e anche il pubblico ministero che aveva sostenuto l'accusa nel corso del processo di primo grado avevano ritenuto Ferraro estraneo ai fatti". "E' una sentenza - sottolinea l'avvocato Ciruzzi - che ristabilisce la verità dei fatti e cancella tutte le illazioni e le congetture che avevano caratterizzato in particolare la prima fase delle indagini preliminari. Il dottor Ferraro è uno stimatissimo ed integerrimo professionista, un vero intellettuale, culturalmente estraneo a qualsivoglia forma di connivenza con la criminalità organizzata". "Ribadisco - conclude il legale - che oggi è un giorno di gioia per la giustizia, ma quello che in questa vicenda ho trovato davvero inaccettabile è stato l'inconscio feroce pregiudizio accusatorio - non già del pubblico ministero che chiese invece correttamente l'assoluzione piena, come del resto ha fatto anche oggi il procuratore generale - bensì del giudice di Torre Annunziata che ha inteso prescrivere e non assolvere pur in presenza della prova chiara dell'innocenza del nostro assistito".
   

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