La rimozione dei tetti di spesa,
fissati nel 2011, la costituzione dell'Azienda per l'Emergenza e
l'istituzione dell'Agenzia Regionale Sanitaria della Campania:
sono le proposte emerse dalla conferenza stampa, tenuta,
stamani, dalla consigliera regionale Indipendente Maria Muscarà
e dal presidente del movimento politico "Sud Protagonista",
Salvatore Ronghi, e dal presidente di "Federlab Campania",
Vincenzo D'Anna, nella Sede del Consiglio Regionale della
Campania.
"Ogni giorno ricevo segnalazioni di cittadini che si trovano ad
affrontare tempi di attesa interminabili per esami e visite
mediche in Campania mentre, in altre Regioni, le stesse
prestazioni sono molto più accessibili - ha detto la consigliera
Muscarà -, ho, quindi, presentato numerose interrogazioni sui
temi delle liste di attesa, dei tetti mensili di spesa per le
strutture private accreditate e della rete
dell'emergenza-urgenza dalle quali emerge un rapporto
estremamente sbilanciato tra le prestazioni svolte nel pubblico
e quelle svolte nel privato accreditato ed in intramoenia a
favore di queste ultime, sia per quanto riguarda le visite
mediche che gli esami diagnostici. In particolare - ha aggiunto
Muscarà - dalle interrogazioni risulta che, in un anno, sono
state effettuate 458 tac nel pubblico a fronte di ben 8692 nel
privato accreditato; inoltre ho notato che i dati vengono
raccolti in maniera disomogenea tanto da consentire una reale
valutazione delle liste di attesa, rilievo che è anche alla base
dei rilievi della Corte dei Conti in materia".
"In Campania c'è un'ampia rete dei privati accreditati grazie
alla quale la nostra regione ha evitato la paralisi" - ha
sottolineato D'Anna - , per il quale "il problema di fondo della
sanità campana è l'inutile dicotomia tra pubblico e privato e il
confondere la 'pubblicità' della sanità con la statalizzazione
della sua gestione. Inoltre - ha proseguito il Presidente di
"Federlab" Campania - la programmazione delle risorse economiche
per le prestazioni del privato accreditato viene determinata
sulla base di valori economici mentre occorrerebbe una
programmazione basata sul fabbisogno delle prestazioni. In tale
contesto, l'inserimento dei tetti mensili di spesa ha solo
frammentato la problematica su dodici mesi ma non l'ha risolta".
"Il problema della sanità in Campania non si risolve con qualche
miliardo in più ma occorre una totale riorganizzazione - ha
sottolineato Ronghi - che inizi dall'alleggerimento del peso che
attualmente grava sull'Asl Napoli 1 Centro scorporando i quattro
ospedali cittadini, ovvero San Giovanni Bosco, Loreto Mare,
Vecchio Pellegrini, San Paolo, l'Azienda ospedaliera Cardarelli
e l'Ospedale del Mare per dare vita ad una nuova ed unica
Azienda dell'Emergenza, con contratto integrativo aggiuntivo per
tutti gli operatori, medici e paramedici, addetti. Inoltre - ha
evidenziato il Presidente di "Sud Protagonista" - occorre che si
proceda alla nomina dell'Assessore alla sanità e che si
ricostituisca l'Agenzia regionale per la sanità, l'ex Arsan,
impropriamente cancellata, per concentrare su di essa la
programmazione del sistema sanitario campano e la verifica delle
prestazioni e dei relativi dati".
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