/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sorella vittima femminicidio, 'dolore diventi forza e impegno'

Sorella vittima femminicidio, 'dolore diventi forza e impegno'

Stefania Pinto: "Inculcare il rispetto già nei bambini"

NAPOLI, 05 dicembre 2024, 20:39

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il dolore cerchi di trasformarlo in una forza che possa aiutare affinché non avvengano più questi crimini. Purtroppo mi rendo conto che la soluzione totale diventa un'utopia, perché ormai i numeri aumentano sempre di più ogni giorno". E' l'allarme lanciato da Stefania Pinto, sorella di Ornella, uccisa dal marito a 39 anni con 15 coltellate nei gironi successivi alla loro separazione.
    Stefania si occupa oggi del figlio di sua sorella e lavora nel sociale contro la violenza sulle donne, in particolare nelle scuole; oggi è stata allo stand della Uil in Piazza del Gesù a Napoli.
    "Purtroppo il problema - sottolinea Stefania Pinto - è culturale. C'è una prepotenza da parte dell'uomo con una mancata accettazione di rifiuto o del modo di vivere la propria vita da parte della donna. Per questo dico poi alla fine non bisogna aspettarsi qualcosa dagli uomini ma bisogna invece spingere le donne a denunciare tutto questo. Bisogna educare le donne ad avere rispetto. Mia sorella subiva, suppongo, una sorta di violenza psicologica e di fronte a questo puoi tutelarti ben poco. Ci sono pochi strumenti che possono tutelarti. Per questo bisogna educare soprattutto i bambini, le ragazze e le famiglie, affinché inculchino nei figli un'educazione rispettosa".
    "Parlo molto con i ragazzi, nelle scuole - dice ancora Stefania - e mi è accaduto di incontrare realtà, soprattutto nei quartieri più popolari della città, veramente degradanti, con un modo di pensare ancora molto arretrato. C'è tantissimo da lavorare, ci sono tanti ragazzi che davvero non accettano l'individualismo e l'essere stesso dell'altro sesso. Ma questo accade anche da molte donne verso l'uomo. Ho ascoltato addirittura frasi del tipo 'non vado al viaggio perché il mio fidanzato non vuole'. Queste sono delle realtà veramente tristi e campanelli di allarme. A queste ragazze dico che se subiscono queste imposizioni devono scappare ora da questa storia, che sono ancora in tempo per salvarvi, perché questi modi di fare possono solo portarvi a tristi epiloghi purtroppo".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza