Sono finiti nel vortice dell'usura
per mano del cognato, cui avevano chiesto per gravi difficoltà
economiche un prestito iniziale di 2mila euro, poi lievitato per
l'applicazione di interessi usurai del 40% e oltre. Vittime una
coppia di coniugi di Castel Volturno (Caserta), che ha avuto il
coraggio di denunciare facendo arrestare il parente, un 65enne,
e altre due persone, un 54enne e una 56enne, che si sono fatti
garante del prestito e del pagamento delle rate.
I presunti usurai, tutti incensurati e disoccupati e
residenti a Casalnuovo nel Napoletano, sono stati arrestati
dalla Polizia di Stato - Squadra Mobile di Caserta e
Commissariato di Castel Volturno - e condotti in carcere in
esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip
del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. "Per avere giustizia
le vittime non hanno altra strada che denunciare, solo così
possiamo incastrare gli strozzini" ha detto il capo della
Squadra Mobile di Caserta Dario Mongioví nel corso della
conferenza stampa convocata in Questura per illustrare i
dettagli dell'operazione; al suo fianco il commissario della
squadra mobile Gianluca Tuccillo.
L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di
Santa Maria Capua Vetere (Procuratore Pierpaolo Bruni e
sostituito Gionata Fiore), è partita nel settembre 2023, quando
l'auto della coppia è stata danneggiata senza un apparente
motivo. Ad indagare inizialmente i poliziotti del commissariato
di Castel Volturno, guidato dal dirigente Pasquale Lamitella;
gli agenti sono riusciti a conquistare la fiducia della coppia,
che ha deciso così di denunciare il cognato e gli altri due
strozzini. Nelle indagini è quindi intervenuta anche la Squadra
Mobile. Sono stati acquisiti diverse testimonianze e filmati
delle telecamere, ma anche taccuini ed agendine su cui le
vittime avevano appuntato le somme restituite agli strozzini dal
2018 fino a quel momento.
È emerso che il piano di rientro dal debito prevedeva il
pagamento di rate a cadenza mensile di circa 140 euro su cui già
erano applicati interessi usurari; più alta era la rata e più
basso era l'interesse, ma ad ogni ritardo o mancato pagamento,
alla rata si aggiungevano altri interessi, e così per poter
rientrare le due vittime hanno chiesto ulteriori prestiti
finendo in un vortice infinito, con la somma iniziale lievitata
a decine di migliaia di euro. La coppia è stata costretta a dare
la propria auto in garanzia, e il marito non ha potuto più
lavorare, non riuscendo più a fare fronte alla restituzione dei
soldi. L'auto è stata poi riconsegnata dagli usurai proprio per
evitare denunce e permettere all'uomo di andare a lavorare, ma
comunque quest'ultimo non è stato in grado di pagare e l'auto è
stata danneggiata. Così è arrivata la denuncia che ha salvato la
coppia.
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