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Frodi carosello per finanziare mafie, liberi 43 indagati

Frodi carosello per finanziare mafie, liberi 43 indagati

Dal Riesame di Milano, intercettazioni inutilizzabili

ROMA, 07 dicembre 2024, 11:58

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È stata annullata senza rinvio, dal Tribunale del Riesame di Milano, l' ordinanza dello scorso novembre emessa dal gip, su richiesta della Procura europea (Eppo), sulla maxi frode carosello architettata, secondo gli inquirenti, per finanziare mafia e camorra. In particolare, erano state disposte 43 misure cautelari per altrettanti indagati: 34 erano di applicazione della custodia in carcere, e 9 arresti domiciliari. Ora tutte le misure sono venute meno, anche quattro provvedimenti più lievi.
    A pesare sulle decisione, l'inutilizzabilità delle intercettazioni sostenuta dagli avvocati degli imputati. Il provvedimento del giudice riguardava 43 degli oltre 150 indagati accusati di aver preso parte ad una maxi associazione per delinquere finalizzata alla commissione delle cosiddette frodi carosello, nonché a più di 100 reati fine in materia tributaria.
    Le dimensioni dell'associazione, che aveva ramificazioni non solo in tutto il territorio nazionale ma anche in diversi paesi europei, erano mastodontiche: e si riteneva che il provento delle frodi carosello ammontasse a ben 520 milioni di euro.
    Inoltre, secondo l'accusa formulata dalla Procura Europea, dietro l'operato dell' associazione vi sarebbero state la mafia e la camorra che avrebbero finanziato le attività del sodalizio e avrebbero percepito parte dei proventi. Per questo motivo era contestata anche la circostanza aggravante di agevolare diverse consorterie mafiose e camorristiche. Stamattina, a scioglimento della riserva assunta all'esito della camera di consiglio tenutasi lunedì, il Tribunale del Riesame (dodicesima sezione), ha annullato il provvedimento nei confronti di Oliva Luigi ed altri imputati.
    "Sono state accolte diverse questioni di diritto - spiegano gli avvocati Luigi Senese e Andrea Di Lorenzo, legali di Luigi Olivia - tra cui l'inutilizzabilità delle intercettazioni che rappresentavano il fulcro dell'impianto accusatorio sposato dal giudice per le indagini preliminari". L'ordinanza è stata annullata anche, tra gli altri, per Simone Liparulo (difeso dal prof Vincenzo Maiello e dall'avv. Francesca Morra), Noviello Massimo (difeso dall'avv. Onofrio Fioretto), Nuvoletta Giovanni e Felaco Vittorio (difesi dall'avv. Luca Gili), Marullo Cosimo e Marullo Gennaro (difesi dall'avv. Giuseppe Scafuro).
   

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