L'ictus cerebrale rimane ancora
oggi la principale causa di mortalità tra le patologie vascolari
e la prima causa di disabilità ma adesso può essere gestito con
un efficace alleato: l'intelligenza artificiale. Anche le
opportunità offerte dall'IA sono state tema di confronto del
XXIII Congresso Nazionale Siss (Società italiana per lo studio
dello Stroke) che si è concluso in oggi nello Starhotels
Terminus di Napoli.
Il convegno è stato presieduto da Vincenzo Andreone e da
Paolo Candelaresi, dell'Ospedale Antonio Cardarelli di Napoli,
uno dei centri principali in Italia, e anche in Europa, per il
trattamento dell'ictus.
"Negli ultimi venti anni la scena è completamente cambiata
infatti - ha spiegato Andreone, direttore della UOC di
Neurologia & Stroke Unit - il paziente colpito da ictus oggi è
un paziente trattabile grazie a nuove terapie, efficaci, anche
attraverso trattamenti endovascolari. Anche la chirurgia è
tornata a produrre risultati soprattutto grazie all'endoscopia".
Candelaresi, responsabile Uos Stroke Unit, ha sottolineato
l'importanza dell'attuale periodo storico, con il passaggio,
dopo oltre vent'anni, a un nuovo farmaco rivelatosi più efficace
nel trattare gli ictus. "Aumenta il lasso di tempo a
disposizione per intervenire e - spiega - sarà possibile
arrivare fino a 24h dall'inizio dei sintomi per provare
a sbloccare le arterie chiuse e ridurre sia la mortalità che le
disabilità conseguenti ad un ictus".
"Oggi nel mondo della neurologia sta diventando sempre più
rilevante l'uso della tecnologia e dell'AI", sostiene Rosario
Iannacchero, presidente Siss e responsabile del centro cefalee
dell'Aou Dulbecco di Catanzaro. "In questa direzione si sviluppa
il progetto Stroke.5 che coinvolge grandi ospedali del Sud: il
Cardarelli di Napoli, capofila, il Garibaldi di Catania,
rappresentato dal Gianluca Galvano, e il Dulbecco di Catanzaro,
oggi presente con il commissario straordinario Simona Carbone
insieme al direttore dell'Unità operativa di neurologia e stroke
unit, Domenico Bosco. Sfruttiamo l'occasione del congresso per
condividere le expertise utili per semplificare la presa in
carico del paziente, soprattutto nel Sud Italia, e così
migliorare la fase organizzativa delle Stroke Unit con l'intento
di creare un modello gestionale esportabile a livello
nazionale".
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