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Gratteri, il clan addestrava i minori per le estorsioni

Gratteri, il clan addestrava i minori per le estorsioni

L'uso dei social. Nel clan "apicale il ruolo delle donne"

NAPOLI, 17 dicembre 2024, 15:00

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Addestrava minori per le estorsioni, il clan Amato-Pagano, che si occupa di estorsioni e droga, e nel quale il ruolo delle donne era apicale, come quello della reggente, Rosaria Pagano, detenuta al 41bis": lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri nel corso di una conferenza stampa.
    "Su Tik-tok e Instagram - ha detto ancora Gratteri - il clan mostrava orologi d'oro e macchine e barche di lusso, per esternare il suo potere e la sua ricchezza - incassavano 8mila euro al mese dalle estorsioni - e per dimostrare di essere dei vincenti, per farsi pubblicità".
    "Questo è l'elemento nuovo, - ha sottolineato Gratteri - in Italia la prima mafia che ha utilizzato i social è stata la camorra, mentre i primi al mondo sono i messicani. L'uso dei social adottati dai giovani, quali sono Tik-Tok e Instagram, è proprio finalizzato a rivolgersi ai giovani". Era "un addestramento alla durezza", quello che il clan Amato-Pagano operava sui minorenni, utilizzati per compiere le estorsioni, ha detto ancora Nicola Gratteri durante la conferenza stampa indetta in Procura a Napoli "Volevano normalizzare il crimine", ha sottolineato il procuratore di Napoli che, ha anche fatto sapere di avere coinvolto la procura dei minori in questa attività d'indagine.
    "La preminenza delle donne tra gli elementi di vertice - ha aggiunto Gratteri - non è una novità assoluta (anche in Sicilia e Calabria) ma in questo contesto è risultato più significativo".
    Secondo il procuratore, poi, "le estorsioni venivano imposte anche agli imbianchini, che rappresenta come il clan Amato-Pagano volesse controllare il respiro dei cittadini". "I soldi sono il risultato - ha spiegato Gratteri - ma l'obiettivo degli Amato-Pagano è l'esternazione del potere".
   

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