"Addestrava minori per le
estorsioni, il clan Amato-Pagano, che si occupa di estorsioni e
droga, e nel quale il ruolo delle donne era apicale, come quello
della reggente, Rosaria Pagano, detenuta al 41bis": lo ha detto
il procuratore di Napoli Nicola Gratteri nel corso di una
conferenza stampa.
"Su Tik-tok e Instagram - ha detto ancora Gratteri - il clan
mostrava orologi d'oro e macchine e barche di lusso, per
esternare il suo potere e la sua ricchezza - incassavano 8mila
euro al mese dalle estorsioni - e per dimostrare di essere dei
vincenti, per farsi pubblicità".
"Questo è l'elemento nuovo, - ha sottolineato Gratteri - in
Italia la prima mafia che ha utilizzato i social è stata la
camorra, mentre i primi al mondo sono i messicani. L'uso dei
social adottati dai giovani, quali sono Tik-Tok e Instagram, è
proprio finalizzato a rivolgersi ai giovani". Era "un
addestramento alla durezza", quello che il clan Amato-Pagano
operava sui minorenni, utilizzati per compiere le estorsioni, ha
detto ancora Nicola Gratteri durante la conferenza stampa
indetta in Procura a Napoli
"Volevano normalizzare il crimine", ha sottolineato il
procuratore di Napoli che, ha anche fatto sapere di avere
coinvolto la procura dei minori in questa attività d'indagine.
"La preminenza delle donne tra gli elementi di vertice - ha
aggiunto Gratteri - non è una novità assoluta (anche in Sicilia
e Calabria) ma in questo contesto è risultato più
significativo".
Secondo il procuratore, poi, "le estorsioni venivano imposte
anche agli imbianchini, che rappresenta come il clan
Amato-Pagano volesse controllare il respiro dei cittadini". "I
soldi sono il risultato - ha spiegato Gratteri - ma l'obiettivo
degli Amato-Pagano è l'esternazione del potere".
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