"Le nuove tariffe rimodulate dalla
Regione per le prestazioni dei servizi sanitari e sociosanitari
rischiano di compromettere la qualità, la sostenibilità e la
disponibilità delle cure per la salute dei cittadini della
Campania". È la convinzione di tredici associazioni di
categoria, rappresentanti di strutture territoriali della sanità
privata (Aias, Aiop Campania, Anaste, Anffas Campania, Anisap,
Anpric, Aris Campania, Aspat, Aisic-associazione imprese
sanitarie in Campania, Confapi, Confindustria Napoli, Fedisalute
e Nova Campania) che, attraverso una lunga missiva, annunciano
"l'adozione dello stato di crisi da parte delle strutture
riabilitative e sociosanitarie, preannunciando l'attuazione di
tutte le azioni che saranno valutate utili e opportune per
contestare lo sleale comportamento della parte pubblica".
La presa di posizione segue un incontro che si è tenuto lo
scorso 9 dicembre presso gli uffici regionali del Centro
Direzionale di Napoli: "Nel corso del quale - sottolineano le
sigle firmatarie - abbiamo subito un'inaccettabile
mortificazione".
"Le associazioni di categoria - si legge ancora - esprimono
forte preoccupazione per il mancato aggiornamento delle tariffe
dei servizi riabilitativi e sociosanitari della Regione
Campania, in un momento in cui si parla di rafforzare i servizi
di prossimità e soprattutto alla luce dei notevoli incrementi
dei contratti collettivi nazionali del lavoro e dell'aumento
generalizzato dei costi della vita".
"Con questa manovra di 'risparmio a tutti i costi' da parte
della Regione Campania su servizi essenziali ed indifferibili -
prosegue la missiva - si mette a rischio la sostenibilità delle
aziende che quotidianamente si prendono cura delle persone più
fragili, delle persone con disabilità, degli anziani, nelle aree
della salute mentale e della non autosufficienza".
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