Nella serata di ieri sono state
trasferite da Sapri all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli,
in eliambulanza, due cuginette di 8 e 10 anni , intossicate da
monossido di carbonio per una stufa difettosa mentre erano in
vacanza nella
località cilentana.
Il monossido di carbonio - sottolinea il professor Rosario Marco
Infascelli, direttore del Dipartimento dell'Unità operativa
complessa di Anestesia e Centro Medicina Iperbarica dell'azienda
ospedaliera Santobono Pausilipon - "è un gas inodore, incolore
che compete con l'ossigeno al legame con l'emoglobina (che è la
protenina del sangue che trasporta l' ossigeno al cuore e al
cervello). Non è percepito dall'intossicato che, nella maggior
parte dei casi, si addormenta senza avere il tempo di chiedere
aiuto".
Se l'intervento non è tempestivo, dal sonno si passa
direttamente alla morte.
Infascelli sottolinea che le due cuginette sono state
immediatamente trattate in camera iperbarica così come prevede
il protocollo terapeutico vigente.
Le bimbe presentavano, "oltre a livelli di carbossiemoglobina
alterata, anche gli inconfondibili segni di intossicazione,
quali cefalea, vomito, obnubilamento del sensorio; questa
situazione sintomatologica, in assenza di trattamento
iperbarico, porta alla perdita dei sensi fino alla morte per
grave deficit di ossigeno".
Già dopo il primo trattamento, riferisce, si è assistito ad un
evidente miglioramento dei sintomi e delle indagini effettuate
al ricovero.
Il piano terapeutico prevederà altri 5 giorni di trattamento con
ossigeno iperbarico, "tendente a consolidare il risultato
ottenuto e a scongiurare la cosiddetta sindrome cerebrale post
intervallare, che in pratica è il ripresentarsi dei sintomi
(anche dopo 40 giorni) a causa del danno cerebrale che si
instaura in questi casi di intossicazione".
"Dalle informazioni pervenute pare ci sia anche un'altra
bambina, appartenente allo stesso nucleo familiare, che è stata
esposta al monossido di carbonio nella stessa casa e che, in un
primo momento, non ha evidenziato alcun sintomo.
Se così fosse, in via precauzionale la piccola sarà certamente
trasferita al Santobono presso il centro iperbarico per
effettuare il trattamento con ossigeno iperbarico", conclude il
professor Infascelli.
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