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CC Caserta "Nessuna tregua ai clan, ma urge scatto culturale"

CC Caserta "Nessuna tregua ai clan, ma urge scatto culturale"

Comandante provinciale, "Amministratori locali ci aiutino"

CASERTA, 30 dicembre 2024, 14:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non permetteremo alla camorra di rialzare la testa". Così il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, Manuel Scarso, nella conferenza stampa di fine anno, in cui ha fornito alla stampa i dati sui reati di cui si è occupata l'Arma nel 2024 nel Casertano, e ricordato le operazioni di servizio realizzate contro "quegli esponenti del clan che hanno tentato di riorganizzarne le fila dopo essere usciti di carcere in seguito a lunghi periodi di detenzione ricevuti all'inizio degli anni duemila soprattutto per il maxi-processo ai Casalesi 'Spartacus'".
    "Questi soggetti pericolosi li abbiamo tenuti sotto controllo e riarrestati" ha aggiunto Scarso, facendo riferimento all'indagine coordinata dalla Dda di Napoli che a settembre smantellò il "riorganizzato" clan Picca, costola dei Casalesi operante tra Teverola e Carinaro e facente capo proprio al vecchio camorrista Aldo Picca, uscito di carcere qualche anno fa. C'è poi l'arresto a giugno di Emanuele Libero Schiavone, figlio del padrino dei Casalesi Francesco Sandokan Schiavone; il 34enne figlio del capoclan è uscito ad aprile di cella, ha subito cercato di riprendere in mano le redini della cosca per vendere la droga, coinvolgendo un altro "rampollo del clan", Francesco Reccia, anch'egli arrestato, figlio di Oreste, storico esponente della camorra casalese tuttora in carcere.
    Arresti da cui emerge che non esiste più un'emergenza camorra nel Casertano come fino a qualche anno fa; ma nei prossimi mesi altri vecchi camorristi potrebbero uscire di cella per cui, dice Scarso, "continueremo a non dar tregua a queste persone".
    "Devono sapere - sottolinea - che non possono più tornare a fare quello che facevano. C'è bisogno però anche di uno scatto culturale perché questo territorio si affranchi definitivamente dalla camorra, e da quella mentalità che per anni ha diffuso sul territorio; e lo dico rivolgendomi agli imprenditori, affinché non cerchino scorciatoie, e ai cittadini, che devono avere più fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell'ordine denunciando episodi di infiltrazione e illegalità".
    "E alle pubbliche amministrazioni - prosegue - chiedo il massimo supporto" aggiunge il comandante dell'Arma a Caserta, reduce da un 2024 in cui i suoi reparti investigativi hanno realizzato importanti indagini su episodi di corruzione e appalti pubblici turbati commessi da politici e amministratori locali, nessuno dei quali, è emerso durante la conferenza stampa, ha però collaborato con le indagini, né durante né dopo l'esecuzione di arresti o altri provvedimenti giudiziari.
    Da segnalare che le due indagini hanno colpito il Comune di Caserta, in cui è al lavoro dal mese di agosto una commissione d'accesso per verificare condizionamenti della camorra, e la Provincia, che ha portato alle dimissioni del presidente Giorgio Magliocca. Un'ultima ha coinvolto il consigliere regionale Giovanni Zannini.
   

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