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Testarossa restituita dopo 32 anni, il custode precisa

Testarossa restituita dopo 32 anni, il custode precisa

"Ricostruzione infondata e inaccettabile"

AVELLINO, 30 dicembre 2024, 16:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La ricostruzione dei fatti e delle presunte responsabilità sulla manutenzione della Ferrari Testarossa restituita al proprietario dopo un iter giudiziario durato 32 anni è inaccettabile e infondate". Gabriele Bello, il custode giudiziario che per anni ha custodito l'auto, riscrive la vicenda raccontata ai media dall'imprenditore Alberto Scaperrotta, residente ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino.
    "Non è corretto affermare che la causa sia durata 32 anni", sottolinea Bello, titolare di un'autofficina con Soccorso Aci di Ariano Irpino. "L'auto era stata acquistata dalla moglie di Scaperrotta tramite una procedura fallimentare (e non sequestrata dopo il mancato pagamento dell'acquirente a cui Scaperrotta aveva venduto l'auto nel 1992 per 400 milioni di lire - ndr) ed è stata tenuta sempre in buone condizioni. Tra l'altro - precisa il custode giudiziario - non ho mai percepito alcun compenso e mi sono comunque fatto carico di custodire l'auto in un locale adeguato: per prevenire danni ai pigmenti della carrozzeria, ho persino evitato di aprire le tapparelle del locale. Più volte, nel corso degli anni, i curatori fallimentari hanno redatto verbali nei quali si attestava lo stato impeccabile del bene custodito". Dunque, "le affermazioni che hanno insinuato una mia presunta negligenza - conclude Bello - distorcono gravemente la realtà dei fatti e compromettono la mia professionalità, senza peraltro rimarcare che la manutenzione di un bene sotto sequestro non rientra nelle competenze del custode giudiziario".
   

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