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'Un ultimo incontro', poi la picchia e sequestra. Arrestato

'Un ultimo incontro', poi la picchia e sequestra. Arrestato

A Napoli, in manette 23enne. Per la ex un incubo durato 2 giorni

NAPOLI, 31 dicembre 2024, 15:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Un ultimo incontro", poi calci, pugni, morsi e il sequestro in una stanza di un hotel. E' stato un incubo durato due giorni per una 22enne, terminato con l'intervento dei carabinieri di Napoli, che hanno arrestato il suo ex, di 23 anni. Una storia terribile cominciata la notte di Natale.
    La relazione tra i due giovani è finita da poco, ma lui non si rassegna. E' l'una della notte tra il 24 e il 25 dicembre e il giovane è sotto casa della ex, a Napoli. La vede entrare in un'auto con degli amici. Li pedina, ma la ragazza se ne accorge e riesce a far perdere le tracce. Lo stalker non si arrende e si apposta sotto l'abitazione d un'amica della giovane, dove ha scoperto che questa si trova. Comincia a tempestarla di messaggi e alle 13 del giorno di Natale la vittima accetta di incontrarlo "un'ultima volta". In auto i due si dirigono in zona belvedere del parco del Vesuvio. L'arrivo di un messaggio alla ragazza proveniente da una chat di amici scatena la furia dell'uomo, che strappa lo smartphone dalle mani della ragazza e lo distrugge.
    Quindi afferra la vittima e inizia a picchiarla selvaggiamente con pugni, schiaffi e morsi, riprendendo la scena con il suo cellulare. Nelle immagini registrate il volto gonfio e sanguinante della vittima e l'attimo in cui lei - a terra - viene colpita alla nuca con un calcio. Ma l'incubo non è finito.
    L'uomo rimette di peso la giovane in auto e si allontana: in una farmacia di Secondigliano acquista ghiaccio e pomate perchè ha deciso che la ragazza resterà con lui fino a quando saranno visibili i lividi. Prende una stanza d'albergo nella zona di Qualiano, nord di Napoli, dove la ragazza - terrorizzata e annichilita - entra con il volto coperto dal cappuccio di una felpa. Lo prega inutilmente di riaccompagnarla a casa. Passano la notte in hotel e finalmente la mattina del 26 dicembre riesce a convincerlo: avrebbe detto ai familiari di essere stata picchiata da alcune ragazze per questioni di gelosia. Lui accetta e porta la ragazza dai nonni di lei, a Napoli, poi se ne va. La giovane racconta ai nonni la versione concordata, ma loro non le credono. Poi arriva la madre della vittima e la verità viene a galla. Alle 21 del giorno di Santo Stefano la giovane e all'ospedale Cto di Capodimonte. Per lei una prognosi di 40 giorni per "frattura dell'osso nasale, contusioni, ematomi ed escoriazioni multiple sul volto, sulle mani e alle gambe" e uno "stato di grave agitazione psichica". I medici allertano i carabinieri della stazione di Capodimonte, ai quali la vittima - dimessa e accolta nella stanza rosa "tutta per sé" della stazione - racconta tutto. I militari, coordinati dalla procura di Napoli che fa consegnare alla vittima il dispositivo 'mobile angel', hanno intanto già acquisto il video delle violenze. Si mettono sulle tracce dell'aggressore, che è fuggito, e verso le 6 del mattino del 27 dicembre trovano la sua auto. Alla fine lo scovano in un b&b di Agnano dove si era nascosto utilizzando un documento di un suo amico, che è stato denunciato. Il 23enne è stato condotto in carcere.
   

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