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Al Teatro Nuovo Napoli al via Open Dance 2025 - II edizione

Al Teatro Nuovo Napoli al via Open Dance 2025 - II edizione

Dal 5 gennaio la rassegna dedicata alla danza d'autore

NAPOLI, 03 gennaio 2025, 12:52

Redazione ANSA

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Il Teatro Pubblico Campano, circuito multidisciplinare che prevede tra le sue attività la programmazione della danza, presenta Open Dance 2025, seconda edizione della rassegna dedicata alla danza d'autore, che prenderà il via domenica 5 gennaio, alle ore 18.30. nel Teatro Nuovo di Napoli. La rassegna, che vuole sostenere il talento e la creatività di coreografe e coreografi, ha l'intento, sottolinea una nota, "di creare un movimento artistico sempre più forte e coeso, avviando anche nuovi approcci nell'interazione con il pubblico della danza, che rafforzino le connessioni tra artisti, interpreti e spettatori". Open Dance 2025 afferma "la propria vocazione d'importante approfondimento sulla danza d'autore, ospitando sei creazioni sceniche, da gennaio ad aprile, che identificano, nel linguaggio coreutico, il fluido che attraversa i canoni espressivi della società contemporanea" si evidenzia ancora. La sensibilità sempre più multidisciplinare e l'ampliamento delle esperienze culturali, dalla ricerca artistica alla comunicazione, trovano corpo e vita nella danza, e la rassegna le assimila in sé.
    L'inaugurazione di Open Dance 2025 è affidata a Silvia Gribaudi che firma il concept, la coreografia e la regia di R.OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi, in scena la performer Claudia Marsicano. R.OSA è una performance che si inserisce nel filone poetico di Gribaudi, coreografa che "con ironia dissacrante porta in scena l'espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che esso occupa con un linguaggio 'informale' nella relazione con il pubblico". Un gioco che "riesce a mettere a proprio agio lo spettatore e che diventa parte dell'azione performativa, per giungere infine a vedere la realtà con occhi diversi".
    Trae spunto da Boxing Helena di Jennifer Chambers Lynch, Boxing Valentine il nuovo lavoro di Emma Cianchi, in scena giovedì 16 gennaio alle ore 21, che firma regia, coreografia e installazione per gli interpreti Valentina Schisa e Antonio Nicastro, e con Lukas Lizama. L'allestimento è un thriller psicologico ambientato in uno spazio circoscritto da un'installazione, che affronta in maniera cruda e talvolta surreale il tema della violenza di genere senza i consueti luoghi comuni legati alla sessualità.
    La serata di giovedì 13 febbraio vedrà in scena, dalle 21, i due allestimenti vincitori del bando Open Dance Call 2024, rivolto a tutti i danzatori, performer e coreografi under 35 residenti nella regione Campania. Ad aprire la serata sarà Dot, un progetto di Marco Casagrande e Nicolò Giorgini, anche coreografi e danzatori dell'allestimento. Il progetto nasce da una suggestione verso il tema dei buchi neri, concentrando l'indagine sulla creazione di uno spazio-tempo dove vi sia la possibilità di vivere una condizione "alterata" in termini ritmici, spaziali e di stato del corpo. A seguire Mute con la coreografia e la danza di Martina Gambardella, allestimento che nasce dal desiderio di celebrare l'origine del movimento, cogliendo il potenziale e la forza generativa dello spazio dal quale esso emerge. Il lavoro volge lo sguardo allo spazio della relazione tra i corpi e si mette in ascolto del continuo discorrere silenzioso con i punti e i luoghi di contatto con l'altrə da sé.
    Domenica 23 marzo alle ore 18.30, sarà la volta di Rua da Saudade di Adriano Bolognino, che firma la coreografia per i danzatori Rosaria Di Maro, Noemi Caricchia, Roberta Fanzini, Cristina Roggerini. L'allestimento approfondisce la poetica di Fernando Pessoa e la sua grande creazione estetica: l'invenzione degli eteronimi. Ispirandosi alle quattro principali personalità letterarie dello scrittore portoghese, quattro danzatrici interpreteranno diversi eteronimi dotati di autonoma identità La rassegna Open Dance 2025 si concluderà giovedì 17 aprile alle ore 21, con alcune coreografie ideazione, regia e videocoreografia di Jacopo Jenna, collaborazione e danza di Ramona Caia.
   

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