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Insulti sui social, alcuni alunni chiedono scusa a sindaco

Insulti sui social, alcuni alunni chiedono scusa a sindaco

Zinno "Primo passo verso una maggiore consapevolezza"

SAN GIORGIO A CREMANO (NAPOLI), 14 gennaio 2025, 18:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alcuni degli alunni che ieri hanno postato insulti e messaggi offensivi nei confronti del sindaco di San Giorgio a Cremano (Napoli) Giorgio Zinno per non aver chiuso le scuole per allerta gialla, oggi li hanno cancellati dai social o hanno chiesto scusa per il gesto.
    "Devo ammettere che questo gesto merita di essere riconosciuto come un primo passo verso una maggiore consapevolezza" scrive sulla pagina facebook è il primo cittadino "E' vero anche che non tutti lo hanno fatto. Infatti per quei ragazzi che non si sono resi conto della gravità del loro comportamento, procederò con un esposto alla Polizia Postale, come atto dovuto per tutelare l'Istituzione che rappresento e per lanciare un chiaro segnale che certi comportamenti non possono essere tollerati.
    Quindi, la diffusione di quanto accaduto ha sortito l'effetto sperato, ovvero ha scosso le coscienze ed avviato una riflessione sul clima che sta emergendo in alcuni contesti della nostra comunità".
    Per Zinno occorre insegnare ai ragazzi "l'uso consapevole dei mezzi di comunicazione e fargli comprendere le responsabilità che hanno nell'uso delle parole" perché spiega "purtroppo stiamo andando nella direzione in cui i rapporti umani sembrano sempre più filtrati e amplificati dai mezzi digitali che possono diventare pericolosi strumenti di offesa, soprattutto se manca il senso di responsabilità. È un problema culturale, ma anche sociale, che ci coinvolge tutti e che richiede un intervento congiunto".
    "Insieme possiamo e dobbiamo intervenire, attraverso strumenti come i patti educativi ad esempio, che rappresentano una rete di valori condivisi e di supporto educativo. Dobbiamo insegnare ai nostri adolescenti e alle future generazioni, che vivere con leggerezza è giusto e necessario, ma ciò non può mai prescindere dal rispetto verso gli altri e verso le istituzioni".
    "Rispettare non significa soltanto evitare l'insulto o l'aggressione verbale: significa scegliere di costruire relazioni basate sull'ascolto e sulla comprensione. Significa crescere come persone e come comunità. Mi auguro che questa vicenda possa rappresentare non solo un monito, ma un'opportunità per riflettere insieme su quale tipo di società vogliamo diventare e su quali valori desideriamo trasmettere". E infine conclude: "Da parte mia, continuerò ad ascoltare, a dialogare e ad impegnarmi per il bene dei nostri ragazzi, perché credo fermamente che solo con un lavoro collettivo possiamo aiutarli ad affrontare le sfide del presente e a costruire un futuro migliore. (ANSA)

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