"Vi siamo vicini in tutte le
maniere possibili. Se sarà necessario sarò anche con voi in
fabbrica. Il lavoro rende liberi e vi accompagneremo come Chiesa
nella vostra battaglia, anche in queste ore cruciali e
nell'incontro di domani a Confindustria". Con queste parole
monsignor Pietro Lagnese, vescovo di Caserta e Capua, si è
rivolto ai lavoratori dello stabilimento di Marcianise (Caserta)
della multinazionale Jabil, impegnati stamani in un sit-in
davanti ai cancello della fabbrica contro la decisione
dell'azienda di avviare l'iter previsto dalla legge per il
licenziamento collettivo per i 413 dipendenti; domani ci sarà un
incontro a Confindustria Caserta tra i sindacati e il dirigente
Jabil Clemente Cillo.
Lagnese ha partecipato al sit in con i lavoratori, dicendosi
disponibile a sostenere il presidio in ogni modo, anche
contattando Confindustria Caserta e il Ministro delle Imprese e
del Made in Italy, Adolfo Urso. I dipendenti hanno manifestato
all'alto prelato l'angoscia che vivono in queste ore,
confermando l'auspicio che la procedura di licenziamento
collettivo sia sospesa, al fine di valutare o creare delle nuove
occasioni imprenditoriali; i dipendenti hanno spiegato al
Vescovo che la chiusura del sito di Marcianise risponde solo a
logiche di ampliamento dei dividendi, e che le soluzioni
proposte da Jabil per salvaguardare l'impianto sono
fallimentari, non in grado di garantire i posti di lavoro, come
insegna il caso "Softlab", in cui gli ex dipendenti Jabil
ricollocati non hanno mai fatto un giorno di impiego vero.
"Lavorare è fondamentale per poter garantire la sopravvivenza
della società e delle famiglie" ha continuato il vescovo, che è
stato insieme con gli operai fino alla fine del sit in.
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