La Corte di Appello di Napoli ha
confermato quasi in toto la sentenza - impugnata dalla DDA - con
la quale il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di
Napoli ha assolto nel maggio del 2019 sette imputati, tra cui
imprenditori e commercialisti, accusati di avere reimpiegato
soldi del clan Polverino di Marano (Napoli) in alcune imprese
immobiliari.
Per il commercialista Giovanni De Vita, che era stato
condannato a un anno e otto mesi per un'ipotesi di dichiarazione
fraudolenta, in riforma della sentenza di primo grado il giudice
ha dichiarato l'intervenuta prescrizione.
Agli imputati veniva contestato di avere agevolato Carlo
Simeoli, genero di Angelo Simeoli, ritenuto referente di spicco
delle famiglie malavitose Nuvoletta-Polverino, mediante
l'intestazione di quote societarie.
Tra gli assolti figura anche l'imprenditore Roberto
Imperatrice (difeso dagli avvocati Alfredo Capuano e Salvatore
Nugnes) che rispondeva sia di concorso esterno in associazione
mafiosa che di riciclaggio di denaro sporco.
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