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Panettiere ucciso, difesa moglie e figlio valuta l'appello

Panettiere ucciso, difesa moglie e figlio valuta l'appello

Condannati la donna e il giovane, riconosciuta la provocazione

SALERNO, 28 gennaio 2025, 20:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza per valutare la possibilità d'impugnarla.

Per ora esprimiamo insoddisfazione per la decisione presa dai giudici della Corte d'Assise di Salerno".

Lo ha detto all'ANSA l'avvocato Francesco Saverio D'Ambrosio che, insieme alla collega Antonietta Cennamo, ha difeso Monica Milite ed il figlio Massimiliano Palmieri nel processo di primo grado per l'omicidio del panettiere Ciro Palmieri. La Corte ieri ha condannato a 18 e 15 anni di reclusione la moglie della vittima ed il figlio.
    Ad ottobre 2023 era già stato condannato a 16 anni l'altro figlio dei Palmieri, all'epoca dei fatti 15enne. L'omicidio avvenne nel luglio 2022 nell'abitazione familiare di Giffoni Valle Piana (Salerno): Palmieri, panettiere salernitano, fu ucciso con trenta coltellate, il suo cadavere fu fatto a pezzi e gettato in un dirupo. Poi fu denunciata la sua scomparsa. Il delitto, come ricostruito anche grazie alle tre telecamere di video sorveglianza presenti in casa, avvenne al culmine di una violenta lite, nel corso della quale l'uomo avrebbe prima lanciato del liquido addosso alla moglie per poi colpire lei ed il figlio minorenne. Un contesto di violenze e tensione evidenziato anche dai giudici che hanno riconosciuto la provocazione, condannando i due imputati a pene inferiori rispetto a quelle chieste dalla Procura.
    La difesa aveva chiesto l'assoluzione perché il fatto non costituisce reato, chiedendo di riconoscere la legittima difesa o, in subordine, l'eccesso colposo di legittima difesa.
   

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